Tunisi, il racconto di una capitale
17 12 2020
Tunisi, il racconto di una capitale

La città in libri di Festivaletteratura 2020 nel decennale della rivoluzione tunisina

Il 17 dicembre 2010, l’eclatante suicidio del venditore ambulante Mohamed Bouazizi, nel governatorato tunisino di Sidi Bou Zid, diede inizio all'imponente e controversa stagione delle primavere arabe, innescando una serie di manifestazioni di protesta che di lì a poco approdarono nella capitale del Paese e rovesciarono in un mese il regime di Ben Ali. Quell'intensa e drammatica esperienza collettiva, a dieci anni di distanza, è tuttora oggetto di ampi dibattiti e tocca quotidianamente la vita di migliaia di tunisini; ma al di là della cronaca e dell’immagine, spesso sfocata, che la prossimità con eventi di tale portata restituisce ai nostri occhi, il modo migliore per fotografare una città è quello di leggerla attraverso le pagine che ci conducono al suo passato e, soprattutto, al suo futuro.

Di qui l’idea di eleggere Tunisi capitale in libri di Festivaletteratura 2020. Come già gli anni scorsi con San Pietroburgo, Alessandria d’Egitto, Buenos Aires, Praga e Tirana, il progetto una città in libri ci ha indotto a esplorare al Festival la ricchezza letteraria di un immaginario urbano, la sua vitalità, la sua vibrazione di fondo, e ad abbozzare una bibliografia in grado di condurre qualsiasi lettore tra le sue vie. Sotto la guida di Luca Scarlini e la consulenza di Paola Gandolfi, curatori dell'accento Piccola guida alla Tunisi in libri, ci siamo avvalsi della testimonianza di scrittori, artisti e ricercatori che potessero dare un volto a questa punta d'Africa protesa verso l’Europa. Molte anime della città africana hanno così trovato voce nelle puntate di Radio Tunisi, che è possibile riascoltare per tutto l’anno: quattro approfondimenti, della durata di un’ora ciascuno, in cui lo scorso settembre sono intervenuti non soltanto alcuni tra i più importanti autori tunisini contemporanei (Ali Bécheur, Aymen Daboussi, Mohamed Harmel, Yamen Manaï e altri ancora), ma anche editori come Elisabeth Daldoul, fondatrice della casa editrice Elyzad e altresì protagonista di una bella intervista sul presente dell’editoria araba nell’Almanacco di Festivaletteratura; artisti e ricercatori che hanno ricostruito la straordinaria epopea del fumetto e delle arti performative all’indomani della Rivoluzione del 2010-11; studiosi e testimoni della costante presenza italiana nel Paese.

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Non poteva naturalmente mancare una biblioteca che raccogliesse le numerose suggestioni librarie, spesso introvabili o poco note, su Tunisi e sulla sua storia millenaria. Dato che a settembre non è stato possibile dar vita a una biblioteca fisica sotto la tenda dei libri – con tanto di ricercatori-guide e un grande tavolo in cui raccogliere tesori letterari e altri preziosi della città –, parte di questo immenso patrimonio immateriale è confluita in un minisito aperto 24 ore su 24, in cui oltre alla bibliografia con più 250 titoli suddivisi in sei sezioni tematiche (scaricala qui in pdf) è possibile ascoltare diversi brani interpretati dai lettori della Compagnia della Lettura, scoprire nella sezione immagini e suoni alcuni esempi della scena artistica tunisina di oggi – tra cui spiccano le fotografie di Hamideddine Bouali e l'opera del regista teatrale Moncef Zahrouni –, consultare una serie di documentari e cinegiornali che testimoniano l'eco della Tunisia in Italia nel ‘900.

La biblioteca virtuale è arricchita da alcuni itinerari bibliografici per muoversi nella ricca e variegata bibliografia di Tunisi in libri, curati da quattro ricercatori universitari che anche a distanza hanno offerto un contributo imprescindibile al progetto. Dégagements di Stefano Barone e Stefano Pontiggia si misura con la vasta produzione saggistica inerente alla rivoluzione del 2010-11; Una traversata italo-tunisina di Gabriele Montalbano tratta invece la memoria della presenza italiana in Tunisia, inserita in un ampio quadro di mobilità mediterranee; I segni di Tunisi: Graffiti (2011-2017) e I segni di Tunisi: Fumetti di Luce Lacquaniti sono infine due percorsi per immagini che raccontano il graffito come medium di rivolta e l’energia creativa della scena fumettistica tunisina dei nostri giorni.

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