Soledad
Fernando Aramburu
n., dallo spagnolo
Festivaletteratura solitudine

Soledad: Me refiero a la soledad que no pesa, a la que uno elige voluntariamente. Concibo esta soledad como un ámbito indispensable para la creación. Es el espacio al que uno se retira temporalmente para transformar en símbolos sus recuerdos, su experiencia de los asuntos humanos, sus sueños, alegrías e infortunios. De niño solía jugar a solas en una habitación de mi casa familiar. Aquella sensación de la ocupación sin compañía me vuelve a diario mientras escribo textos. Necesito la soledad como paso previo para estar con los otros y ofrecerles los frutos de mi trabajo minucioso. La soledad es también el sitio donde me pido a diario cuentas morales. Si he actuado bien o no, eso me lo digo en mis momentos de soledad. Por último, la soledad es un observatorio desde el cual contemplo el mundo. Con frecuencia, aunque haya personas a mi alrededor, estoy solo.

Solitudine: Mi riferisco alla solitudine che non pesa, a quella che ci scegliamo liberamente Considero questa solitudine come un ambito indispensabile per la creazione. È lo spazio in cui ci ritiriamo temporaneamente per trasformare in simboli i nostri ricordi, la nostra esperienza delle vicende umane, i sogni, le gioie e le disgrazie. Da bambino avevo l’abitudine di giocare da solo in una stanza della casa di famiglia. Quella sensazione di essere impegnato pur senza compagnia mi ritorna quotidianamente mentre scrivo. Ho bisogno della solitudine come fase preliminare per poi stare con gli altri e offrire loro i frutti del mio lavoro minuzioso. La solitudine è anche il luogo in cui ogni giorno faccio i conti con me stesso. Se ho agito bene o no, me lo dico nei momenti di solitudine. Infine, la solitudine è un osservatorio dal quale contemplo il mondo. Spesso, anche se ci sono persone intorno a me, sono solo.



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