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Gazmend Kapllani
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«Sul mio cammino di uomo e di scrittore ho incontrato sempre la sofferenza delle frontiere. La prima frontiera invisibile è la lingua, ed è per questo che scrivo, per abbattere le frontiere». Poeta, narratore e giornalista – nato Lushnjë, in Albania, nel 1967 -, Gazmend Kapllani si è laureato in lettere all'Università Statale "Giovanni Capodistria" di Atene e ha svolto la tesi di dottorato presso l'Università Panteion della capitale greca, dove ha insegnato Storia e Cultura dell'Albania moderna. È stato editorialista del quotidiano ateniese Ta Nea e, nel 2012, Fellow del Radcliffe Institute dell'Università di Harvard. Tra il 2013 e il 2018 è stato ricercatore all'Emerson College di Boston. Attualmente vive tra l'Europa e gli Stati Uniti, dove insegna Lingua e Letteratura albanese alla DePaul University di Chicago. Nella sua poetica è riuscito a sviscerare il modo in cui il crollo dei totalitarismi e le migrazioni transnazionali abbiano modellato e continuino a modellare le storie personali di molti esseri umani. Egli stesso migrante, dopo la caduta del regime comunista albanese, nel 1991, ha raggiunto a piedi la Grecia. Il vissuto di quei giorni è raccontato lucidamente, con tutto il suo carico di aspettative, frustrazioni e situazioni quotidiane a metà tra la farsa e la catastrofe, nel bellissimo Breve diario di frontiera, un libro «scritto con mano leggera e cuore pesante» (Internazionale). Nel 2022 è uscita la sua ultima opera, La terra sbagliata, romanzo in cui il protagonista, alter ego dello scrittore, racconta di esilio e ritorno alla terra d'origine.

(foto: © Giliola Chistè)



Breve diario di frontiera, Del Vecchio, 2015

La terra sbagliata, Del Vecchio, 2022

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