Riflessioni su Elena Ferrante
9 9 2016
Riflessioni su Elena Ferrante

Qual è il segreto delle 4 milioni di copie vendute de “L’Amica geniale”?

«Alla quarta rampa Lila si comportò in modo inatteso. Si fermò ad aspettarmi e quando la raggiunsi mi diede la mano. Questo gesto cambiò tutto tra noi per sempre».

Le oltre mille pagine abbondanti dell’Amica geniale della tetralogia di Elena Ferrante scorrono in questo modo, fluide, con una scrittura semplice, efficace, priva di preziosismi e figure retoriche. Jonathan Coe, durante la presentazione di Numero 11 al Festivaletteratura si confessava così: «Nei romanzi lunghi, come “L’amica geniale” di Elena Ferrante, si trova un antidoto agli intervalli di attenzione».

Il successo dell’Amica Geniale di Elena Ferrante è mondiale. Al Festivaletteratura abbiamo ripercorso le tappe della tetralogia cercando di capirne i perché. L’editrice Sandra Ozzola, la filosofa Luisa Muraro, l’attrice Anna Bonaiuto e la giovane narratrice Jami Attenberg hanno condiviso con il pubblico interessanti spunti di riflessione.

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«I libri non hanno alcun bisogno degli autori, una volta che sono stati scritti». Le parole della Ferrante introducono una domanda e un inevitabile ragionamento. Chi si nasconde dietro Elena Ferrante? Questa volontà di nascondersi è la traduzione di una scelta di marketing ben ponderata per proiettare sulle pagine quel fascinoso alone di mistero? O forse è proprio l’universalità della storia di un’amicizia a rendere così vibrante e indimenticabile questa saga italiana?

Le ospiti non hanno dubbi: «Elena Ferrante apre una nuova stagione della letteratura italiana. È riuscita a trasferire le immagini delle donne della Morante, della De Céspedes, nel nostro mondo. La loro coscienza si nutre dell’intangibilità dell’anima femminile. Il loro amore si espande dalle pagine e arriva a noi».

È la liberazione dell’immaginazione che fa dell’Amica geniale il vero successo: dall’anonimato di chi ha scritto l’opera, alla caratterizzazione dei personaggi - soprattutto femminili - il passo è davvero breve. Non solo. Jami Attenberg ha raccontato come negli Stati Uniti la lettura della Ferrante si stia trasformando in una lettura condivisa, una sorta di «siamo con lei ma tra di noi».

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Il marketing, le strategie di comunicazione e l’anonimato si annullano quando il pubblico, nel dibattito che si apre, comincia a chiedere: «Quando è previsto il quinto volume?».

Festivaletteratura