Oltrenatura: un podcast sul nostro rapporto con l'ambiente
26 8 2022
Oltrenatura: un podcast sul nostro rapporto con l'ambiente

La quinta puntata del podcast curato da Elisabetta Tola e Giulia Bonelli è dedicata all'ambiente che ignoriamo

Festivaletteratura presenta un nuovo podcast: il progetto, curato da Elisabetta Tola e Giulia Bonelli, è una riflessione corale in sei puntate intorno all'ambiente e al nostro rapporto con la natura, a partire dalle voci di tanti autori e autrici passati da Festivaletteratura in questi anni. È intitolato Oltrenatura ed è realizzato nell'ambito del progetto "Leggere la scienza", sostenuto dal Ministero dell'Università e della Ricerca.

Puntate precedenti:

La quinta puntata è dedicata all'ambiente che ignoriamo. Le popolazioni indigene e le comunità che scelgono di vivere lontano dal contesto urbano sono riferimento essenziale nella crisi ecologica contemporanea per ragionare sul rapporto tra uomini, donne e ambiente. Ma la cultura indigena o quella delle comunità rurali vengono spesso considerate alla stregua delle culture contadine del passato: popoli sottosviluppati da emancipare. Ancora oggi si cita il dato della riduzione della popolazione agricola come evidenza di sviluppo e progresso. I popoli indigeni, e le comunità rurali, anche quelle nuove che si stanno formando con il recupero di una idea di vita ‘nella natura’, hanno un rapporto con l’ambiente drasticamente diverso da quello basato su una idea funzionale, che lo vede solo come risorsa da sfruttare, tipica del modello di sviluppo che abbiamo scelto globalmente da decenni. Raccontiamo questi modi diversi di vivere per capire quali sono i fondamenti di un rapporto non estrattivo con l’ambiente. Con le voci di Marco Aime; Gianandrea Piccioli; Irene Borgna; Fabio Deotto; Nicola Fannino; Antonello Pasini; Lance Henson.

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Ogni settimana troverete una nuova puntata di Oltrenatura su Spreaker, Spotify e Apple Podcasts.


L'ambiente non è solo l'habitat naturale, più o meno conservato, nel quale le comunità viventi, umane e non umane, si muovono. È molto più spesso il luogo, il teatro, il contesto nel quale tutte le nostre vite evolvono e con il quale interagiscono, a volte in modo determinante. Non è un teatro statico: al contrario, è nell'interazione, intersezione, incrocio tra gli ambienti, diversi tra loro, e i gli ambiti della nostra vita, pur essi diversissimi, che prende forma e cresce una cultura ambientale a tutto tondo che è animata da una componente scientifica, sì, ma che si nutre di molti altri input, artistici, storici, gastronomici, letterari, tecnologici. Parlare di ambiente senza riflettere su come lo abitiamo, lo plasmiamo, lo raccontiamo, lo viviamo, lo percorriamo, lo coltiviamo, lo pensiamo, lo distruggiamo, lo bombardiamo, lo inquiniamo, lo conserviamo, significa cristallizzarlo in una concezione più simile ai diorama dei musei ottocenteschi che alla realtà multidimensionale che viviamo oggi.

E dunque, pescando nell'immenso archivio del Festival e nelle migliaia di registrazioni di incontri e voci, le due curatrici hanno costruito un percorso in sei puntate in cui entreremo nell'ambiente ogni volta da una finestra diversa, intrecciando gli aspetti narrativi, artistici, storici e di attualità con quelli scientifici, biologici o inorganici che siano. Un racconto e una riflessione corale che va oltre l'idea di un ambientalismo improntato solo alla conservazione, ormai del tutto inadeguato alle sfide della crisi ecologica, climatica, alimentare e anche sociale del presente, e che diventa un invito a riflettere sulla necessità di un rapporto con l'ambiente più maturo, contemporaneo, onesto che possa offrire anche una possibile strada di gestione, di mitigazione di quelle crisi e uno sguardo su un futuro possibile.

Festivaletteratura