Un settembre con Montalbano
17 7 2019
Un settembre con Montalbano

Un piccolo ricordo del grande Andrea Camilleri, scomparso oggi

«Sempre più mi vado facendo persuaso che di certi aspetti di noi italiani noi stessi italiani non ne sappiamo niente di niente [...]. Ora mi ritrovo a Mantova dove, in una serata di luglio, alcuni mantovani fecero la bella pensata d'organizzare una specie di "festa" della letteratura, da tenersi ogni anno sul finire dell'estate».

Era l'anno 1997, quello della prima edizione di Festivaletteratura, degli azzardi gioiosi, delle imprese in mare aperto. L'anno delle "belle pensate" che uno degli scrittori italiani più letti, tradotti e amati degli ultimi decenni, accorso insieme ad altri a dar man forte a questa nostra piccola "festa" della letteratura, a mettere in ordine le parole in piazza come i piatti degli invitati, seppe descrivere meglio di tutti. Da allora sembra rimasta tra le righe del nostro Festival l’ironia pungente di Andrea Camilleri (1925-2019), la sua riflessione sul giallo e sulla narrativa insieme ai giovani Carlo Lucarelli, Raul Montanari e Bruno Ventavoli che animò uno dei primi eventi di Festivaletteratura; la sua chiacchierata col giallista spagnolo Manuel Vázquez Montalbán un anno dopo; il suo indimenticabile incontro con Lella Costa di poco successivo (riascoltatelo sul sito del nostro archivio, regalatevi un bellissimo viaggio nel tempo!), da cui è tratta l’inconfondibile posa in sigaretta – una posa "alla Camilleri" – che abbiamo scelto come copertina.
Ciò che questo grande narratore ha donato e continuerà a donare a generazioni di lettori, un personaggio, una lingua, una trama che ti tiene incollato per ore tra pagine che profumano di vita e misteri, da oggi appartiene alla storia. E noi siamo davvero felici d’esserne stati testimoni.

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