Gilberto Venturini (1946-2024) e le sue partecipazioni a Festivaletteratura
Sono tante le emozioni che accompagnano la scomparsa di un amico del Festival come Gilberto Venturini. Tra i fondatori di Arci Gola prima e Slow Food poi, a lungo titolare de L'Ochina Bianca e inventore di quella genuina fabbrica di sapori e conoscenza che fu L'Opera Ghiotta di San Giorgio, fu uno dei primi ristoratori mantovani ad aver sposato, dagli anni Ottanta, la causa di Slow Food, riconoscendo nell'associazione fondata da Carlo Petrini la via maestra per combinare la buona cucina e il "buon mangiare" alla sostenibilità ambientale e alla salvaguardia del territorio. Negli anni questo suo impegno fu anche per noi di esempio e ispirazione, perché in ogni sua discussione intorno alla storia, alla gastronomia e all'evoluzione delle pratiche culturali che rendono la tavola un osservatorio privilegiato per capire una comunità, non mancavano mai una calorosa umanità e un pratico idealismo capaci di rendere ogni incontro con lui una delizia, fosse esso un dialogo in cui sapeva mettere a frutto le competenze maturate in decenni di lavoro, oppure una delle tante cene letterarie che durante e oltre la cinque giorni di settembre hanno goduto della sua presenza.
Da diversi anni aveva scelto di far tesoro dell'esperienza accumulata dietro i fornelli insegnando ai master Slow Food di cucina e curando, insieme ad altri autori, la collana Scuola di cucina, un progetto editoriale e didattico targato Giunti/Slow Food di cui scrisse molti testi; testi che «insegnano tecnicamente a cucinare, e a farlo in modo sostenibile» e dietro ai quali ogni lettore potrà ritrovare l'impronta della sua attività, lasciata anche al Festival in incontri entrati negli annali – e oggi riascoltabili integralmente nel catalogo del nostro Archivio sonoro – come l’intervista del 2006 all'amico Carlo Petrini, o in rassegne da lui curate come Le ossessioni culinarie dell’Italia repubblicana, un ciclo di tre appuntamenti – di cui vi riproponiamo gli audio qui sotto – che nel 2014 aveva visto presso la sede di Casa Slow la giornalista Roberta Corradin tracciare una simpatica e puntualissima storia enogastromica dell’Italia repubblicana. Buon ascolto!