2017

La parola che canta

Pochi mesi dopo l’assegnazione del premio Nobel per la letteratura al cantautore statunitense Bob Dylan, Festivaletteratura, insieme al Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te e al Museo Civico di Palazzo Te, ha ideato nel 2017 La parola che canta, un'esplorazione in forma di festa dell'ininterrotto dialogo tra musicisti e poeti che ha avuto come sfondo la reggia di Palazzo Te.

Da giovedì a sabato, sfidando repentini cambi di programma per avverse condizioni meteo e attraversando partiture che spaziavano dal madrigale al lied, dal folklore all’elettronica, nelle sale monumentali e nei giardini della villa gonzaghesca ha preso forma una mastodontica no stop di concerti, conferenze, reading poetici, jukebox e installazioni sonore.

Mentre il cortile dell’Esedra e l’adiacente Sala Polivalente hanno ospitato le suggestive esibizioni dei Cuncordu e Tenore di Orosei, di Antonello Ricci con Donato e Pietro De Acutis, dei Fanny & Alexander con Kriminal Tango, della poetessa Mariangela Gualtieri con il rito sonoro Bello mondo – e altrettante conversazioni e lezioni con gli interventi di narratori, critici e cantautori, storici della lingua e musicologi –, nella loggia delle muse hanno avuto luogo le splendide performance di poesia in musica intitolate A due voci, con protagonisti Milo De Angelis con Eva Perfetti, Umberto Fiori con Luciano Margorani, Franco Marcoaldi con Ivano Battiston, Choman Hardi con Hevi Dilara, Roberta Dapunt con Marcello Fera, Antonio Prete con Marco Remondini.

In sei distinti spazi aperti tutti i giorni con accesso continuo dalle 19 alle 23, il pubblico ha infine goduto di un favoloso jukebox con selezioni musicali tra classica, folk e rock a cura di Giovanni Bietti, Alessandro Portelli e Giorgio Signoretti; dell’incanto di due installazioni sonore appositamente studiate per gli spazi del palazzo monumentale (Stimmung di Stefano Arienti e Tuned Volume di Michele Spanghero); delle lezioni musicanti sull’opera lirica, la musica da camera e il crocevia tra rock e poesia americana del secondo ‘900 con gli interventi di Fabrizio Scipioni e quattro musicisti, di Giovanni Bietti al piano con la soprano Gemma Bertagnolli, del tastierista e compositore Massimo Giuntoli con la polistrumentista Clara Zucchetti.

Festivaletteratura