Addio a Dario Fo
13 10 2016
Addio a Dario Fo

Un ricordo dello scrittore, attore e drammaturgo premio Nobel

Dario Fo (Sangiano, 24 marzo 1926 – Milano, 13 ottobre 2016), è stato un artista eclettico, geniale, capace di incarnare il meglio della cultura italiana degli ultimi decenni e, soprattutto, di divertire. Farse, tv, teatro di rivista: non c'è ambito dello spettacolo che la sua personalità non abbia segnato in profondità, fino alla consacrazione definitiva con quella pietra miliare – Mistero buffo – che è tutt'oggi un capolavoro d'inventiva e un prototipo del teatro di narrazione. Ben colse l'Accademia svedese la portata della sua opera, insignendolo nel '97 del Nobel per la letteratura per la sua capacità di «mescolare il riso e la gravità» e di iscriversi a pieno titolo nella tradizione che dai giullari medievali a oggi si serve della scena per ridere del potere e denunciare le ingiustizie sociali. «Se c'è qualcuno che merita l'epiteto di giullare nella vera accezione del termine – scrissero gli accademici nella motivazione ufficiale – questi è lui».

(caricamento...)

Accolto dalle ovazioni di un foltissimo pubblico, Fo intervenne al Festival nel 2006, in occasione del decennale della kermesse, raccontandosi a partire dalle pagine de "Il Paese dei Mezaràt. I miei primi sette anni (o qualcuno in più)", romanzo autobiografico incentrato sulle origini di una grande avventura umana, artistica e intellettuale. Nell'intervista con Stefano Scansani, il drammaturgo ripercorse le tappe della sua formazione ricordando quella Lombardia che più d'ogni altro luogo condizionò la sua produzione letteraria: un luogo particolare, dove è nato un linguaggio particolare, un misto di lingue di tanti lavoratori stranieri che dimoravano da quelle parti; dove sono vissute figure importantissime come quella della madre, scrittrice contadina e maniaca della cultura e del conoscere, o come quella del nonno, narratore eccezionale; personaggi del popolo, immortalati dalla sua inimitabile gestualità e da un poderoso corpus teatrale che i posteri continueranno a leggere come uno straordinario inno al riso e alla vita.

Festivaletteratura