Una playlist commentata della prima serata di Festivaletteratura Music Hall
Pagine, note, beat, incipit, ritornelli, capitoli, cori, riff…Musica e letteratura sono una coppia perfetta: entrambe raccontano le nostre storie; dove finisce una, dove inizia l’altra? Quest’anno ritorna Festivaletteratura Music Hall; da giovedì a sabato il Chiostro del Museo Diocesano aspetta tutti, dai sognatori ai ballerini pronti ad aprire le orecchie e tenere il ritmo con teste, piedi, cuori.
Per ogni serata, una mini playlist. Un piccolo assaggio per farvi appena sentire il sapore di quello che non sarà solo un concerto, ma un’esperienza tutta da godere.
Per iniziare la playlist…Nessuna playlist. La prima sera, con Stregoni, saremo di fronte ad un esperimento musicale in continuo movimento, ad un suono irripetibile, alla band più numerosa del mondo. Solo due elementi fissi Johnny Mox e Above The Tree, due sciamani che curano e trasformano la magia sempre nuova che si crea sul palco: dai centri di accoglienza ai club, in ogni città si uniscono nuovi musicisti, migranti che partendo dal bagaglio musicale dei loro cellulari danno vita ad un suono che fonde electro-tribalismo, hip hop, psichedelia, afro e gospel. Per farvi un’idea, ecco l’account Soundcloud del progetto: ma venite aperti alle sorprese.
Festivaletteratura
Music Hall prosegue con un “professore dell’hip-hop”. Alessio
Mariani, sul palco
Murubutu, insegna storia e filosofia e
nella sua vita musicale è un “cantautorapper”, un artista che
regala uno storytelling ricercato, lirico, persino definito
“letteraturap”. Perché ascoltare un suo disco è proprio come
aprire un libro, come legegre un racconto dall’introduzione alla
conclusione.
Iniziamo con
Scirocco, un pezzo tratto dal suo lavoro
L’uomo che
viaggiava nel Vento (
e altri racconti di brezze e
correnti)… Provate a
figurarvi le storie, la critica, il fervore di Murubutu associato
alle allegorie della Camera dei venti a Palazzo Tè…non sarebbe un
mix incredibile?
Un diario è forse
il romanzo più bello, la storia di una vita. Il Diario di Bordo di
Murubutu è la storia di una nave, ma non solo. Le atmosfere che
pervadono tutto il disco “Gli Ammutinati del Bouncin”, di mare,
di viaggi, di venti ancestrali si ispirano qui al racconto di
Luis SepúlvedaL’ultima
sventura del capitano Valdemar do Alente
ixo. Tutto da riscoprire.
Una storia commovente di pianura, di mondine, ma soprattutto di “memoria” da diversi punti di vista. Quale luogo migliore per sentirsela raccontare se non Mantova, circondati dall’acqua, dai ricordi letterari, dalle atmosfere e…anche dalle riscoperte risaie?
Foto di copertina: Sara Ceresoli
Con il sostegno di Intesa Sanpaolo