La storia della mia casa
10 9 2015
La storia della mia casa

Ricerca all'interno dei catasti dell'Archivio di Stato di Mantova

In questi giorni l’Archivio di Stato ospita un laboratorio sui catasti mantovani, in cui, attraverso la ricerca documentaria, i partecipanti hanno la possibilità di ricostruire la storia degli immobili del centro storico di Mantova: il pubblico consulta tre impianti catastali, il Teresiano (1777-1785), il Lombardo-Veneto (1840-1892) e quello dello Stato italiano (1871- prima metà del XX secolo). La ricerca si divide fra i tre catasti e, partendo dall'individuazione della casa sulla mappa della Mantova Ottocentesca, cerca di ricostruire la storia dell'immobile, il suo diverso utilizzo negli anni, gli antichi proprietari e il valore catastale. Il percorso risulta articolato e preciso: dal catasto teresiano, diviso per parrocchie (e non per quartiere come si darebbe per scontato nei nostri giorni) si recuperano le informazioni disponibili e i numeri di riferimento da cercare nel successivo catasto e, attraverso le mappe relative e i registi disponibili, si ottengono nuovi dati e nuove curiosità sulla propria casa fino ad arrivare ai primi anni Cinquanta.

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Il Teatro Ariston e il Cinema del Carbone sono solo due dei luoghi di Festivaletteratura che si possono ricercare sui mappari per ricostruirne la storia. L’attuale Cinema del Carbone, situato in via Guglielmo Oberdan, risulta aver fatto parte della parrocchia di San Giacomo e non compare sui partitari; Andrea e Antonio Bonazzi erano i proprietari di quella che era una casa e corte chiamata Osteria dei Trent’Ossi, ereditata dal padre Giacomo e del valore di 1750 sesterzi (molto elevato per l’epoca). Quello che oggi è il Teatro Ariston, situato in via Principe Amedeo, era invece una casa e corte di proprietà di Gioachino Scaroni, che dai registri del catasto teresiano risulta essere stato ereditato dalla figlia Giulia, rimasta poi vedova. Consultando successivamente il registro lombardo-veneto, si ritrovano i documenti dell’atto d’acquisto ufficiale, datato 24 febbraio 1815, da parte del dottor Guido Soresina.

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