Super-radicalizzati
7 9 2017
Super-radicalizzati

Il ruolo del velo fra Oriente e Occidente

Riflessioni, focus e parerga sul mondo musulmano: Joby Warrick, Oliver Roy, Valerio Onida, padre Ignazio De Francesco e Sammad Bannaq si confronteranno su un tema pregnante e tra i più diffusi nel dibattito attuale, con esperienza consolidata ed inedite angolazioni.


Fethi Benslama ha coniato il termine supermusulmano: identifica le persone di fede musulmana soggette ad una radicalizzazione progressiva, spesso come risultato di una fragilità identitaria e del conseguente tentativo di una più forte affermazione di sé. Super-radicalizzati è quindi il tema dell’incontro, che si mantiene nella riflessione di Rosella Prezzo nonostante l'assenza dell'ospite tunisino. Filosofa, docente e traduttrice, Rosella Prezzo ha voluto affrontare con il pubblico del Festival una delle tematiche a lei più vicine, nonché al centro del suo ultimo libro Veli d'Occidente. Temi, metafore, simboli. Il sottotitolo del volume introduce immediatamente a quella che è stata la riflessione affrontata durante il dibattito col pubblico: un’analisi storica sul concetto di velo, sul suo significato, sull’evoluzione che ha subito nel tempo.

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Esistono tante forme per parlare del velo, due etichette però sono maggiormente sottolineate: il velo come simbolo e sintomo della contemporaneità. La riflessione inquadra il ruolo del velo nella cultura odierna sotto questa chiave di lettura, come simbolo di una cultura altra, ma nello stesso tempo come sintomo di un mondo occidentale che ha visto sconvolgere a mano a mano i suoi schemi, i suoi punti di riferimento.

La riflessione si sposta quindi sull’iconografia legata al velo, su come venga percepita questa icona nel corso della storia: da simbolo di esotismo, evocativo di un harem e di una realtà distante, si passa all’immaginario di oggi per cui il velo è simbolo di oppressione femminile, di subordinazione. L’autrice si interroga sul perché molte scrittrici, pittrici, fotografe e artiste arabe dedichino ampio spazio al valore del velo nel mondo contemporaneo. Perché, si domanda la Prezzo, è così importante? La risposta va ad investire argomenti legati alla stretta contemporaneità, al contesto politico e sociale del XXI secolo. Viviamo in un mondo in cui il multiculturalismo è valore cardine e gli enormi flussi migratori ci devono invitare ad un ripensamento dei nostri punti di riferimento.

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Il velo viene percepito come ostentazione di un’altra cultura nel momento in cui rompe con le abitudini culturali caratteristiche del “nostro” mondo. Se in questa percezione subentra la paura, i modi di reagire possono essere fondamentalmente due: il totale rifiuto (la negazione che sfocia nella xenofobia) oppure una consapevole accettazione della diversità. A chiusura dell’incontro la citazione dalle Città invisibili di Italo Calvino ha ulteriormente invitato il pubblico del Festival a riflettere sull’accettazione della diversità, a leggerla come qualcosa di costruttivo: «l'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».



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