Nel 2020 una città in libri abbandona la piazza “fisica” per le limitazioni legate alla pandemia, senza tuttavia rinunciare al racconto di Tunisi, culla millenaria di storie che dal mito di Didone all’antica Cartagine, passando per il dominio arabo e ottomano, l’età coloniale e la nascita della Tunisia moderna, giunge all'instabile democrazia uscita dalle speranze della primavera araba. La bibliografia a cura della docente universitaria Paola Gandolfi e di Luca Scarlini ricostruisce un’area urbana vivace e dinamica, con una giovane scena artistica piena di vitalità che proprio dalle speranze della Rivoluzione del 2010-11 ha tratto alimento e ispirazione.

Nelle pagine di un minisito che dà virtualmente corpo al progetto vengono suddivisi in sezioni tematiche oltre 250 titoli inerenti alla città; pubblicati quattro percorsi bibliografici a opera di altrettante guide “a distanza” della biblioteca – i ricercatori Stefano Barone, Luce Lacquanniti, Gabriele Montalbano e Stefano Pontiggia – che introducono i visitatori ad alcuni temi cruciali della Tunisi di ieri e di oggi; raccolte le testimonianze visive di artisti contemporanei come il fotografo Hamideddine Bouali o il regista teatrale Moncef Zahrouni, insieme a svariate fonti documentarie della presenza italiana nella prima metà del ‘900.

E mentre su radio Festivaletteratura si segnalano le quattro puntate di Radio Tunisi, in cui Luca Scarlini intervista i massimi talenti della narrativa e delle arti della Tunisia contemporanea (Ali Bécheur, Yamen Manai, Shukri al-Mabkhout, e molti altri) accanto a lungimiranti editori come Elisabeth Daldoul, a fumettisti e ricercatori universitari, resta impresso nel cuore dei presenti il bellissimo (e unico) concerto del Festival 2020 tenuto da un’icona della musica araba contemporanea quale Emel Mathlouthi nell’Arena di Campo Canoa.

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