A Luca
10 9 2020
A Luca

Il discorso inaugurale di Laura Baccaglioni

Pochi mesi fa non eravamo affatto sicuri di riuscire ancora a portare il Festival nelle piazze e nelle strade di Mantova. Eppure oggi gli eventi stanno prendendo vita, l'idea a cui abbiamo lavorato in questi ultimi mesi ha acquisito una sua concretezza. Diciannove luoghi sparsi nella città accoglieranno gli oltre 140 eventi che prevede il programma "in presenza" di questa XXIV edizione. Porteremo il Festival all'aperto, in spazi nuovi, nei quartieri, coinvolgendo tutta la città come forse non avevamo mai fatto fino ad ora. Portando persino gli autori a spasso per la città (come nel "Furgone poetico") o addirittura sotto le vostre finestre (come in "Piazza Balcone").

L'inaugurazione è stato un momento di raccolta e auspicio per questa edizione, di seguito il discorso del presidente Laura Baccaglioni.


Ringrazio di cuore il pubblico che ci segue con partecipazione e affetto, le istituzioni mantovane sempre al nostro fianco, gli sponsor che col loro sostegno ci hanno incoraggiato ad andare avanti: grazie a tutti. Aggiungo un pensiero particolare al Prefetto Questore e Comandante dei VVFF che con disponibilità e insieme fermezza ci hanno aiutato a costruire un festival nel pieno rispetto delle disposizioni oggi vigenti in materia di COVID. Ringrazio tanto anche il vice Presidente della Provincia Paolo Galeotti e il Sindaco Mattia Palazzi per la vicinanza, l’aiuto costante e la collaborazione impagabile.

È grazie a voi tutti che oggi siamo qui ad inaugurare la XXIV edizione di festivaletteratura.

Come prima cosa ci tengo a dirvi che parlo oggi io come nuova presidente del Comitato Organizzatore ma so di parlare a nome di tutti noi, Annarosa Buttarelli, Francesco Caprini, Marzia Corraini, Paolo Polettini, Gianni Tonelli e naturalmente Carla Bernini, insieme dalla sua fondazione.

In questo momenti difficili e complicati inaugurare il festival rappresenta per me contemporaneamente una grande soddisfazione, una scommessa, oggi orgogliosamente rivendicata e vinta, ed insieme un grande dolore perché il nostro presidente Luca Nicolini non è qui oggi con noi.

Essere io qui al posto suo mi provoca un nodo alla gola e una forte emozione ma è un compito, per quanto doloroso, che sento come un dovere.

Luca per più di 20 anni - certo non da solo ma con la sua forte, fortissima impronta - ha plasmato e formato la manifestazione che ha animato la nostra città dalla fine degli anni novanta ad oggi, una manifestazione che ha fatto conoscere al mondo il nome di Mantova attraverso un’iniziativa culturale originale mai retorica, ma accogliente, inclusiva e aperta alle differenze.

Festivaletteratura è stata ed è ancora oggi occasione di dialogo, di confronto, di riflessione e perché no di divertimento, in un incontro ravvicinato tra autori e lettori, grandi e piccoli, appassionati o semplici curiosi, negli spazi meravigliosi e unici che la nostra città sa offrire, il tutto condito dalla freschezza e dall’entusiasmo delle magliette blu.

Ma questo chi conosce Mantova e ha praticato il festival lo sa perfettamente, e capisce che dietro la semplicità dell’offerta culturale e la naturalezza con cui si svolgono gli incontri vi è lavoro, conoscenza, visione.

E anche per questo che il mio, il nostro pensiero ritorna oggi a Luca, alla sua naturale empatia, insieme all’affabilità, la gentilezza e la curiosità che lo hanno contraddistinto, e a tutte le altre qualità che possedeva. Necessarie per pensare ideare e affrontare situazioni, persone e progetti sempre nuovi, un vero esempio per quanti nel nostro Paese hanno a cuore la vita, la funzionalità delle strutture culturali, la conoscenza e le aperture verso il mondo.

Luca pur essendo più giovane di molti di noi del comitato è stato da sempre per tutti il primo e più importante riferimento.

La sua assenza ci ha costretto a responsabilizzarci maggiormente, ad incontrarci con più frequenza, a condividere tutto quello che fino a poco tempo fa si risolveva con la frase “L’ha detto Luca”, e questo bastava. E proprio così noi ci fidavamo e facevamo sempre riferimento a lui, semplicemente e naturalmente.

Vorrei ora mandare un pensiero anche al cuore pulsante del festival: i volontari. Fin dalla nascita del festival le magliette blu giovani e meno giovani sono il cuore di tutta la manifestazione, offrono in cambio di niente il loro tempo, le energie e l’intelligenza sempre pronti e capaci di far funzionare una macchina impegnativa e complessa come questa, che sentono come loro, ma al servizio di tutti noi. Anche questo fa parte dell’eredità che Luca lascia a Mantova: il volontariato significa generosità, senso civico, crescita individuale e oltre che sociale e culturale.

Grazie ai trecento e più ragazzi e ragazze a cui dobbiamo in tempi di Covid questa edizione del festival.

Ma se il Covid e la morte di Luca ci hanno molto provato non abbiamo voluto arrenderci, tutt’altro. Ci hanno spinto con forza crescente in direzione di un cambiamento che era nell’aria, ma che i successi sempre ottenuti negli anni ci spingevano a rinviare.

Il festival quest’anno cambia in primo luogo nei numeri, nelle capienze, nelle modalità. Indubbiamente ci mancheranno le code chilometriche di piazza Sordello, la fantastica mensa dei volontari, le trasmissioni di RAI 3 da Piazza Alberti e le torme di gente che invadevano e rallegravano la nostra città. Tutto questo è oggi da dimenticare.

Ma posso dire, e dirlo con gioia e con orgoglio, che dopo 24 anni il nostro festival sperimenta, cresce e si rafforza, forzando i suoi confini e andando oltre la sicurezza di abitudini e riferimenti consolidati negli anni.

Inauguriamo oggi un festival pensato per chi sarà fisicamente presente a in città; ma anche per chi il festival lo conosce bene ma non potrà partecipare; e infine anche a chi proprio non ci conosce, ma che con facilità estrema potrà entrare in contatto con noi e con Mantova:

Simonetta Bitasi cui tra poco cederò la parola ci porterà passo passo lungo questo nuovo festival, ci farà capire come orientarci e come riuscire districarci tra gli eventi in presenza e quelli da remoto e come ognuno di noi potrà, come sempre, trovare con soddisfazione il proprio un filo rosso.

Ed infine voglio ricordare a tutti che questa grande ricchezza progettuale è stata resa possibile dal lavoro intenso, instancabile e originale della nostra segreteria e dei collaboratori del festival. E importante e doveroso per me ringraziare pubblicamente oggi la nostra segreteria organizzativa capitanata da Alessandro Della Casa, e citare i nomi di tutti a partire da Stefania Bertuccio, Benedetta Cantoni, Sara Fravezzi, Donatella Gilioli, Marella Paramatti, Salvatore Satta, Ton Vilalta e Arianna Tonelli, l’archivio del festival guidato da Manuela Soldi con Giorgia Nanni e Michele Triboli, la nostra associazione Filofestival e il suo gruppo dirigente, oltre a Simonetta Bitasi e Laura Cangemi, preziose e generose collaboratrici esterne: il festival da questo momento è qui, sotto i nostri occhi, a partire da ora.

Grazie della pazienza e Buon festival a tutti.

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