Be cool... Like Me!
7 9 2018
Be cool... Like Me!

Laboratorio di autonarrazione con Takoua Ben Mohamed e Sabika Shah Povia

Read on: Reading for Enjoyment, Achievement and Development for yOuNg people, è una scommessa sulla nuova generazione di lettori, un progetto che punta a sostenere e a diffondere la passione per la lettura tra i giovani europei dai 12 ai 19 anni attraverso un loro coinvolgimento attivo nel ridisegnare strumenti e modalità di fruizione, condivisione e creazione della letteratura.


Per Takoua Ben Mohamed, il disegno è stato il primo mezzo di comunicazione appena arrivata in Italia, all’età di otto anni. A 14 anni, poi, il fumetto è diventato per l’autrice un modo per discutere i pregiudizi di chi parlava di lei, senza mai lasciarla parlare per se stessa. Per Sabika Shah Povia invece il bisogno di raccontarsi è nato con la creazione di un blog, su cui ha iniziato a contraddire i giudizi positivi e negativi che le venivano assegnati nel corso degli anni per il suo aspetto “da straniera”. Il loro laboratorio di autonarrazione ha permesso a un gruppo di adolescenti molto social di imparare a raccontare se stessi al pubblico in rete.

Prima di muoversi alla parte digitale, Takoua e Sabika partono con un esercizio per rompere il ghiaccio. Si inizia dunque, a voce, a creare una bacheca con le proprie informazioni personali. A turno, i vari partecipanti dicono il loro nome, l’età e la scuola che frequentano. Si passa poi a una domanda che richiede un po’ più di riflessione: perché siete qui? Le risposte sono più o meno immediate: «Voglio scoprire chi sono!», «Voglio scoprire un modo creativo per usare Instagram!», «Mi incuriosiva l’evento!».

(caricamento...)

Nessuno è però preparato alla domanda seguente: raccontare a tutti qualcosa mai detto a nessuno attraverso post-it arancioni, poi letti a voce alta dalle due organizzatrici alla fine dell’esercizio. Dopo un primo momento di imbarazzo e in parte rincuorati dal semi-anonimato, i giovani partecipanti iniziano a scrivere storie di letti fatti e disfatti all’insaputa di sorelle, caccia alle nutrie nei campi di amici, paura delle farfalle viste da vicino e tentativi di accendere la luce da sotto le coperte per non vedere il buio. «Cosa ne pensa il resto di voi di questa persona? Quali tratti della sua personalità emergono da ciò che ha rivelato?» chiedono Takoua e Sabika ad ogni segreto svelato. Si passa così a discutere di situazioni in cui i ragazzi hanno percepito di essere stati soggetti a pregiudizi di qualsiasi tipo per il loro comportamento, il loro aspetto o semplicemente per la loro identità.

(caricamento...)

Al termine di questo momento di condivisione il ghiaccio è definitivamente rotto e la parte pratica può cominciare! Il primo compito è, sul modello di Twitter, creare il proprio profilo descrivendo se stessi in 160 caratteri. Seguono consigli vari su come raccontarsi sui social e agli strumenti che offre Instagram (il social network più utilizzato dai ragazzi presenti al laboratorio), per concludere con gli ingredienti fondamentali che devono caratterizzare le autonarrazioni dei ragazzi: la semplicità, la chiarezza e lo scrivere pensando ad elementi in comune con il pubblico a cui ci si rivolge.

Infine la teoria incontra la pratica: video, fumetto e fotografia si aggiungono alle pagine social dei ragazzi e diventano, insieme ai preziosi consigli di Takoua e Sabika, strumenti attraverso cui autonarrarsi nel mondo digitale e trovare punti di incontro con i loro followers: «È dai punti in comune che si costruisce il dialogo, per questo dobbiamo imparare ad autoraccontarci!».


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Evento 33 “Raccontare i fatti propri a fumetti” - Blurandevù, Giovedì 6 settembre ore 19.00 - Evento 61 “Marenglen” - Evento 79 “Antologia: si vota!” - Blurandevù, Venerdì 7 settembre ore 19.00 - Evento 96 “My life in strips: transformation” - Evento 131 “Il passaporto della scrittura” - Blurandevù, Sabato 8 settembre ore 19.00 - Blurandevù, Domenica 9 settembre ore 12.00.

Festivaletteratura