Breve storia del pressing
6 9 2019
Breve storia del pressing

L'evoluzione del calcio dagli anni Settanta ad oggi

Nello spazio totalmente analogico delle lavagne - tradizionalmente dedicato alla divulgazione scientifica en plein air - Festivaletteratura ospita quest'anno una serie di lezioni dedicate agli algoritmi e al machine learning: sono esplorati i principi di base, le enormi potenzialità e i sorprendenti limiti, nonché le dirompenti ricadute sulla nostra quotidianità. Nell'ambito delle scienze applicate si possono invece collocare le lavagne dedicate alla tattica sportiva e alle più importanti innovazioni di concezione di gioco che hanno rivoluzionato il tennis, il calcio, il basket e il rugby.


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Oggi il calcio è uno degli sport più conosciuti al mondo, ma, come tutto, ha subito una sua evoluzione. Grazie a Emiliano Battazzi possiamo ricostruirne il percorso: all'inizio il calcio si concentrava sul singolo giocatore, non sul gioco di squadra. Nella prima amichevole Londra contro Scozia era favorita la prima, perché aveva i giocatori più grandi e forti fisicamente. La partita finì 0 a 0, perché gli scozzesi passavano la palla, una cosa molto strana per il tempo, ma che segnò molto ciò che il calcio sarebbe diventato.

Il cambiamento iniziò grazie ad un allenatore canadese di hockey, che suggerì di evitare di ritirarsi immediatamente appena perso il disco. Negli anni '70 questa tecnica iniziò a comparire anche nel calcio, anche se in maniera più rudimentale. È la Russia a farla evolvere: la Russia -URSS, al tempo- dopo una sconfitta particolare, decise di cambiare gli allenatori; grazie a questo riuscì a inventare la linea difensiva a 4. Questa tecnica divenne famosa dopo che la squadra riuscì a vincere una partita a Londra, anche se venne definito un calcio ripetitivo. Poi fu il momento di Viktor Maslov, l'inventore del pressing. Lui elaborò un tipo diverso di calcio, incentrato sul restringere lo spazio che i giocatori avversari potevano occupare. La sua squadra, la Dinamo Kiev, riuscì a vincere tre campionati in questa maniera. Poi fu il turno di Valerij Lobanovs'kyj, che migliorò ulteriormente la tecnica del suo predecessore, sfruttando il fuorigioco. Grazie a lui, nel 1999, la Russia è in semifinale alla Champion's League.

Uno sviluppo simile si ha anche nell'Olanda, con la squadra Ajax. Il loro gioco si concentrava sul tentare di riconquistare la palla in modo molto veloce, oltre che in tutte le migliorie adottate dai russi.

Questo è il cosiddetto "calcio totale", che consiste nel dare più importanza all'insieme della squadra rispetto che al singolo.

In Italia non arriva subito, ma solo con Sacchi che si preoccupa di controllare il campo, non solo la palla, rinnovando completamente il calcio italiano, basato sulla difesa, cercando di armonizzare i movimenti all'interno del campo stesso e dando la giusta importanza al momento di non possesso.

L'ultima tappa fondamentale da segnalare è quella tedesca. Nel calcio tedesco, una volta osservati gli altri, si decide che i momenti più importanti sono i 10 secondi dopo i quali si perde palla: lì si può decidere una partita. Inoltre adottano uno stile di pressing molto più aggressivo e offensivo, al contrario di quanti lo consideravano una tecnica difensiva. Come si nota il calcio si è evoluto - e si sta ancora evolvendo - verso uno stile molto più dinamico e di squadra .


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Lavagna ore 19:00 mercoledì 4 “La rivoluzione di Jonah Lomu” - Lavagna ore 18:00 giovedì 5 “La rivoluzione del tiro da tre” - Lavagna ore 19:15 giovedì 5 “Anche gli algoritmi hanno pregiudizi?” - Lavagna ore 11:00 venerdì 6 “Algoritmi, machine learning e altri demoni” - Lavagna ore 19:00 venerdì 6 “Breve storia del pressing” - Lavagna ore 10:00 sabato 7 “La nascita del tennista universale” - Lavagna ore 18:00 sabato 7 “Il ruolo del tempo nell'apprendimento umano e delle macchine” - Lavagna ore 10:00 domenica 8 “Intelligenza artificiale umana”.

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