Chi ha paura delle fiabe?
9 9 2023
Chi ha paura delle fiabe?

Le storie illustrate e le oscure eroine di Annet Schaap

Mentre un carosello di illustrazioni scorre sullo sfondo del Palazzo della Ragione, la scrittrice e illustratrice olandese Annet Schaap dialoga con Simonetta Bitasi in compagnia di un pubblico allegro e nutriti gruppi di giovani lettori provenienti da diversi città italiane.

Le opere di Annet Schaap sono già considerate classici della letteratura mondiale per ragazzi, con riconoscimenti straordinari anche in Italia: nel 2021 l’autrice ha vinto il Premio Strega Ragazze e Ragazzi per il miglior libro d’esordio con Lucilla (titolo originale Lampje, 2019), successo di pubblico e critica da cui è stata tratta una serie televisiva in patria.

L’omonima protagonista del romanzo (che in realtà si chiama Emilia, ma che il padre ha ribattezzato Lucilla) si occupa di accedere ogni sera il faro di famiglia per evitare che le imbarcazioni si infrangano contro gli scogli. In una fatale notte di tempesta la ragazzina si dimentica gli zolfanelli e accade il disastro. Una barca si schianta contro le rocce e Lucilla deve ripagare il suo errore prendendo servizio presso l’Ammiraglio per sette anni. Piena di spirito e ardore, con uno sguardo non offuscato da pregiudizi riesce a crearsi un suo posto nella villa e a cucire una fitta rete di amicizie e affetti con il bizzarro ensemble della casa, in cui dimora anche una misteriosa creatura marina di nome Edward.

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In tal senso, le protagoniste di Schaap hanno un profondo debito nei confronti delle fiabe, ma nelle loro versioni più crude e oscure, senza smussature o epurazioni. Se in Lucilla i riferimenti alla tradizione sono più velati, Le ragazze, secondo libro dell’autrice, contiene sette storie universali in cui la classica trama fiabesca si mescola alle esperienze personali e a una buona dose di ironia. Il risultato sono delle fiabe ricche e stratificate, animate da sette eroine con punti di vista, personalità e sogni originalissimi e, soprattutto, umani. In un articolo apparso su Robinson in occasione dell’uscita italiana di Lucilla, l’autrice parla proprio dello sforzo di creare personaggi tridimensionali, ambigui e imperfetti: «Penso che la maggior parte delle persone sia in buona fede e siano eroi delle proprie storie, anche poi le cose finiscono malissimo. E penso che i bambini siano in grado di accettare la verità, ossia di accettare il fatto che ci sono aspetti della vita difficili e oscuri e le persone sono fatte di sfumature e le loro motivazioni non sono bianche o nere».

Partire dalle fiabe classiche permette a Schaap di giocare su qualcosa di noto per plasmare un nuovo canone perturbante e spiazzante (basti pensare già ai titoli: Biscotti per Hänsel e Gretel, Addormentata senza il tipico Bella…) e di spostare l’attenzione su temi urgenti e presenti nelle vite dei suoi giovani lettori: dalle relazioni, spesso complicate, con i genitori alle prime e cocenti delusioni sino al rapporto con il corpo e la bellezza.

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Grazie agli interventi dei ragazzi dei gruppi di lettura, la conversazione si allarga e tocca diverse curiosità sul processo creativo che porta alla composizione e pubblicazione di un libro, perché, si sa, tutti hanno una storia nel cassetto, anche i più giovani. Dai trucchetti per superare un’impasse alle letture preferite del passato e del presente, Schaap racconta e differenzia il suo lavoro con le immagini e con la scrittura. Se le illustrazioni le richiedono meno tempo (ha dato forme e colori a più di duecento libri, e non solo suoi), l’autrice è approdata alla scrittura più lentamente, passando anche per il teatro. Ma di una cosa è sempre stata certa, come ha scritto su Robinson: «Ricordo di aver sempre desiderato il lato oscuro delle storie. Ricordo anche che non era facile trovarlo. A casa, a scuola e in chiesa tutto veniva edulcorato, reso più allegro e infantile… Quando ho avuto finalmente il coraggio di diventare un’autrice e di scrivere il mio primo romanzo, volevo che fosse per bambini come me».

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