Si pensa che il mondo digitale, in quanto creazione umana, sia completamente sotto il controllo delle persone. Quale verità si nasconde dietro a queste illusioni?
Festivaletteratura sceglie la grande narrativa come bussola per orientarsi nel mondo. A partire dagli Stati Uniti, paese che forse più di ogni altro riflette le contraddizioni del nostro tempo. Estremamente variegata per scelte tematiche e cifre stilistiche è la pattuglia di narratori britannici ospiti a Mantova.
Nel suo recente romanzo Il Libro dei Numeri, Joshua Cohen cerca di cogliere e drammatizzare le contraddizioni dell'epoca moderna dominata dalla crescente digitalizzazione della società. L'incontro si apre con una riflessione sul contrasto tra il sistema binario dei computer, basato sulla duplice alternativa di 0-1, e la mutevole vastità che anima il mondo umano, dominato dalle incertezze. Tenendo in considerazione questo, non si dovrebbero forse constatare i limiti di un sistema che non riesce a cogliere il motore fondamentale dell'agire umano? Cohen mostra che la tendenza più diffusa tra le società conduce nella direzione opposta: si cerca sempre di restare al passo con gli ultimi sviluppi, si cerca conforto, la verità, persino una ragion d'essere.
Per questo motivo l'autore ritiene che si stia assistendo ad una generale moltiplicazione della propria individualità, necessaria per stare al passo con le esigenze di un'informazione sempre più veloce, sempre più intensa. Questa riflessione fa riferimento inoltre al classico tema del doppio: una maschera che gli uomini indossano quando rimanere loro stessi non è semplicemente più sufficiente. L'uomo moderno per Cohen crea queste proiezioni di sé per mostrare al mondo di essere al contempo una persona sociale, con una sovrabbondanza di interessi, mentre in realtà solo una minuscola parte di tutta la costruzione basterebbe per sentirsi coerenti con se stessi.
Nella seconda parte dell'evento Claudio Bartocci propone spunti di riflessione sulla relazione tra libertà e servitù ai tempi del web. Cohen instaura un parallelo tra la situazione attuale e l'epoca biblica descritta per esempio nel quarto libro del Pentateuco, il Libro dei Numeri, cui il titolo del suo stesso romanzo fa riferimento. L'autore infatti trova infatti che la società odierna abbia creato un dio molto simile a quello biblico, un dio che osserva le azioni e che riesce a sapere a che cosa stiamo pensando: l'algoritmo. L'autore tuttavia tiene a precisare che «abbiamo creato un Dio, ma a differenza dei popoli biblici non ne siamo affatto spaventati pur assistendo quotidianamente alle sue punizioni». Secondo Cohen questo paradosso ha reso i cittadini molto incauti nel partecipare al gioco del Web e li ha resi più vulnerabili.
Se nel biblico Libro dei Numeri il popolo ebraico arriva finalmente alla Terra Promessa, anche nel romanzo di Cohen la Terra promessa del mondo digitale viene in qualche modo raggiunta. Tuttavia questi traguardi sono amari perché ottenuti al prezzo di perdite e sacrifici: sembrano condurre gli uomini verso una realtà dove, invece di essere liberi, essi diventeranno ancora più sottomessi al loro dio.
Per proseguire la chiacchierata con l'autore, Festivaletteratura ha trasmesso il video integrale dell'incontro di Accenti:
Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:
Evento 61 “Il giorno in cui cambiò l’America” - Evento 109 “Madri e figlie coraggio” - Evento 110 “Per scrivere bisogna essere un camaleonte” - Evento 122 “Reinventare l’America” - Evento 168 “Un sogno coltivato a lungo” - Evento 173 “Contro il virus della noia” - Evento 183 “Il romanzo dalla sceneggiatura perfetta” - Evento 187 “Epica contemporanea” - Evento 189 “Sono femminista, scrivo femminista” - Evento 205 “Il maestro della narrazione”.
