Cosa ci fa un bosco in città?
11 9 2016
Cosa ci fa un bosco in città?

Giorgio Boatti intervista Stefano Boeri, l'architetto di Bosco Verticale

Il complesso che l'architetto Stefano Boeri ha costruito a Milano si chiama Bosco Verticale: due torri biologiche fatte di cemento ma anche arbusti, piante e circa ottocento alberi. Tutto ciò appositamente curato da arboricoltori specializzati in tree climbing, per una manutenzione efficace e costante. La scuola architettonica in cui Boeri si è formato è quella del Razionalismo italiano che insegna a fare tanto con poco. Ecco che con pochi elementi è riuscito a costruire un bosco in città: «L'edificio non ha alcuna particolarità, ma solo rami, foglie ed alberi».

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In una città come Milano, che si muove in questi anni verso una maggior serenità e riqualificazione urbanistica, questo progetto si pone in discontinuità con ciò che lo circonda eppure non turba l'atmosfera. Boeri afferma: «La discontinuità deve essere consapevole, altrimenti si finisce con opere come "The Shard" di Renzo Piano». L'idea di integrare delle piante è finalizzata a un incremento della biodiversità, che è un elemento da sempre compreso nelle città – basto pensare alle volpi a Londra, ai gabbiani o ai cervi in Valle d'Aosta. Boeri dice che le idee non nascono ex novo ma derivano sempre da una mescolanza di idee già esistenti. Si definisce pieno di debiti nei confronti di altri grandi progetti architettonici e culturali.

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Tra questi Il Barone Rampante di Italo Calvino, Celentano che canta Un Albero di Trenta Piani, il progetto di precedenti architetti che hanno messo il rispetto per l'albero al centro della loro costruzione. Durante l'incontro, l'architetto ha inoltre riflettuto sul legame tra urbanistica e politica. Amministrare significa infatti modificare degli spazi. Ci deve essere quindi una figura valida capace di interpretare questo legame tra politica e tecnica, per dare importanza all'urbanistica. Boeri prevede un futuro basato su costruzioni di legno, lontane dal rischio di deforestazione: si tratta di edifici che non sottraggono spazio e risorse naturali ma possono al contrario valorizzare la qualità e la tutela dei patrimoni forestali.

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