Di ciò che non si può dire non bisogna tacere
7 9 2023
Di ciò che non si può dire non bisogna tacere

Incontro sul libro "Astenersi Principianti" di Paolo Milone

Paolo Milone affiancato alla poetessa Elia Malagò, presenta Astenersi principianti, libro che tratta del discutere sulla morte.

Tra le pagine della sua opera, Milone decide attraverso la letteratura di dare parola a quel fenomeno che prima o poi colpisce tutti quanti, principianti di fronte all’inesorabile rimuoversi quotidiano che porterà alla fine della propria vita.

Creando per essa un vero e proprio personaggio nel romanzo, l'autore rende la morte più umana e vicina alla nostra realtà, decidendo di darle molteplici definizioni metaforiche.

Per Milone la morte è un farmaco che fa bene, purché preso in piccole dosi, oppure è un elefante talmente forte da riuscire a trascinare senza sforzo uomini in fin di vita con sé, non importa quanto si tenti di salvarli.

È sfuggente ed è sfocata la morte, impossibile da comprendere per un problema puramente biologico dell’uomo, il quale, anche se potesse capirla dovrebbe ignorarla per continuare a vivere serenamente. Quando poi finalmente si giunge alla vecchiaia, diventa una nebbia fitta che porta al completo spaesamento, fino a quando tutto finisce per sempre.

Si tenta di dimenticarla, secondo Milone e Malagò, come si è tentato di dimenticare il virus del Covid-19 una volta che ogni cosa è «tornata alla normalità», anche se dopo un evento disastroso del genere moltissime cose sono cambiate. Si tenta di sfuggire dalla realtà dei fatti ricercando l'immortalità, e la si combatte in moltissime occasioni di vita. Anche la letteratura stessa che dovrebbe parlarne più profondamente, riporta invece eventi in cui si tenta di battere la morte, lasciando che la narrazione rotei attorno a questo tema (un esempio è il celebre romanzo Moby Dick).

Allo stesso tempo la morte non è nemmeno discussa in modo ottimale, forse perché ne si è profondamente spaventati. Ma, come riflette Malagò, si è spaventati di morire, o forse ciò che si teme veramente è la vita? Secondo Paolo Milone difatti, per aver paura della morte occorre prima sapere di essere vivi, e questa consapevolezza talvolta mostra che non si conosce veramente un modo per affrontare la propria esistenza.

«Chi sono? Che ci faccio qui? Da che parte sorge il sole e dove andrà a dormire? [...] chi ci aiuterà?» sono alcune delle domande urgenti che ogni individuo si pone, tentando di essere libero e di vivere al massimo e scampare all’inesorabile fine di tutto. Però si ignora, talvolta, che solo dopo aver vissuto veramente si può davvero affrontare la morte, e che in fin dei conti, morte e vita semplicemente sono un'unica cosa.

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