Esseri Altri
11 9 2021
Esseri Altri

Boero e Godfrey-Smith sull'intelligenza animale

«Quanti di voi sanno cosa significa metazoa?»

Così lo zoologo Ferdinando Boero, comincia l’evento con Peter Godfrey-Smith, autore di Altre menti e ora Metazoa. Una parola quasi sconosciuta e poco usata nel linguaggio comune nonostante il suo significato tutto sommato semplice che dimostra un diffuso distacco tra noi esseri umani e le cose della natura.

Effettivamente si alzano poche mani.

Metazoa, in contrapposizione a protozoi, indica il «sottoregno del regno animale comprendente tutti gli organismi animali pluricellulari le cui cellule, a differenza di quanto si verifica nei protozoi, sono organizzati in strati (tessuti) e organi specializzati per diverse funzioni» (Treccani).

Esempio: i vermi.

Se può consolare anche in Australia, paese in cui vive l’autore, la parola è poco conosciuta e «ad essere onesti non tutti gli zoologi la usano con cognizione di causa. C'è una sostanziale differenza tuttavia nel rapporto con gli animali» afferma Godfrey-Smith «In Australia è praticamente impossibile evitare di incontrare animali ogni giorno». Una condizione che cambia la percezione degli altri esseri viventi, perché presenti, pericolosi.

L'autore, ancora una volta si rivolge al mare per la sua ricerca di forme di vita apparentemente lontane, minuscole per mostrarcele più vicine, più simili. Siamo sempre più inclini a distinguere in categorie stagne il regno animale. La distanza e la differenza di condizione è sempre più marcatamente delineata. La narrazione è sempre più un noi e altro.

Tuttavia quei consociati come l’antropologo Tim Ingold è solito definire gli animali, debbono essere indagati e studiati a fondo e ancor meglio devono essere modificate le modalità relazionali. Gli animali o non umani, sono sempre stati presenti nella nostra storia e durante tutta la nostra evoluzione. Ѐ necessario indagare come questo rapporto si è articolato nel corso del tempo.

Comprendere che l’ecosistema in cui viviamo non è altro rispetto a noi animali umani è fondamentale. Molti dei nostri processi evolutivi che ci hanno portato ad essere chi siamo, compreso soprattutto lo sviluppo della nostra mente e di conseguenza della nostra coscienza fanno parte di un processo evolutivo naturale.

Con molti animali abbiamo in comune un sistema nervoso centrale e un sistema nervoso periferico in grado di aiutarci a compiere delle scelte: decidere cosa mangiare, dove spostarci, se alzare il braccio o grattarci la testa sono reazioni a stimoli che il nostro cervello elabora, più o meno consapevolmente a seconda dei contesti.

Le decisioni contestuali sono sempre sintomo diretto di un’intelligenza.

Come noto tuttavia, la differenza sostanziale tra noi e gli altri animali, consiste nell’avere coscienza di compiere queste scelte. Seguono poi esperienza e accumulo a breve e lungo termine (memoria) che contribuiscono alla formazione di una conoscenza, che come afferma Yuval Noah Harari, «Ѐ il prodotto tra sensibilità ed esperienza».

In Metazoa, Godrey-Smith partendo proprio dal sottoregno dei metazoi e seguendo il loro percorso evolutivo, traccia le interferenze con le altre specie in un racconto che arriva all'Homo Sapiens e alle nostre abitudini. Nelle sue immersioni subacquee incontra molluschi, granchi, pesci e alghe che gli suggeriscono diverse riflessioni: quali sono le differenze tra noi e loro? quali di queste forme è dotata di intelligenza? quale invece di esperienza? Ramifica così un'analisi dettagliata delle relazioni animali e vegetali del mondo submarino.

Obbiettivi della ricerca sono intelligenza ed esperienza. Moltissime specie di esseri viventi sono principalmente dotate della prima, ma praticamente nessuna della seconda e vivono assecondando gli stimoli che l’ambiente gli impone.

«Potrei fare molti esempi di organismi non umani che sono in grado di compiere decisioni sulla base delle informazioni sensoriali. Primi fra tutti i batteri» .

I batteri infatti come molti altri organismi uni o multi cellulari si muovono in base alla presenza di alcune sostanze chimiche all’interno del loro ambiente. Il fenomeno viene chiamato chemiotassia, e serve loro principalmente per la ricerca i cibo: indirizzano i loro spostamenti ( gradiente direzionale) verso la massima concentrazione di cibo nell’ambiente. Una soluzione efficace, che non cambia da 3,5 miliardi di anni. Interessante notare che tutti gli altri esseri viventi hanno dovuto necessariamente cambiare moltissimo, evolversi per rimanere in vita. Spesso confondiamo animali evoluti con animali complessi.

C’è una riflessione sotterranea che emerge durante il corso dell’evento.

Siamo l’unica specie in grado di accorgersi, comprendere e analizzare, ma qualcosa non torna.

«Non è chiaro comunque come, parallelamente all’intelligenza, si sia sviluppata la stupidità umana.»

Un effetto collaterale o una scelta volontaria?

Non lo sappiamo, ma dovremmo pensarci abbastanza.

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