Frances Greenslade e Jane Urquhart si raccontano
9 9 2016
Frances Greenslade e Jane Urquhart si raccontano

La natura tra rifugio e ossessione nella letteratura canadese

Ogni madre prima di essere tale è una ragazza e una donna, eppure quando diventa madre, ogni sua altra caratteristica passa in secondo piano, sia agli occhi dei figli, che della società. Ci si aspetta che sia perfetta e che la famiglia venga sempre al primo posto.

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Maggie e Jenny sono due sorelle che vivono una vita tranquilla nella selvaggia British Columbia (Canada) degli anni '70, in mezzo alla natura e con una madre, Irene che, sebbene non convenzionale, ai loro occhi è perfetta, il loro punto di riferimento, il loro riparo. Improvvisamente tutto il loro mondo cade a pezzi: il padre muore sul lavoro e poco dopo la madre le lascia presso una coppia senza figli che non avevano mai visto prima. Il sentimento di perdita e di abbandono è fortissimo: si trovano sradicate da tutto ciò che conoscevano e trapiantate in una città ostile. Piano piano le ragazzine diventano adolescenti e la madre, che aveva promesso di tornarle a prendere, non torna. Quando Jenny si trova nei guai, Maggie parte alla ricerca di Irene, con il desiderio di recuperare almeno in parte la sicurezza che provavano prima che tutto crollasse e di avere di nuovo qualcuno che le protegga. Il percorso di Maggie è un percorso di consapevolezza, piano piano comincia a vedere la madre come una donna, con i suoi pregi e i suoi difetti. Una consapevolezza dolorosa, ma allo stesso tempo necessaria per diventare adulti e che l'autrice stessa ha vissuto dopo la morte di sua madre. Al funerale un'amica di vecchia data le disse che da giovane la madre avrebbe voluto diventare pittrice e vivere in una casa solitaria accanto a un lago. In un primo momento Frances Greenslade si sentì tradita, ma proprio questa rivelazione le permise di capire che sua madre, prima di diventare tale, era una persona con altri sogni e progetti, ma non per questo la amava meno.

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Nel romanzo, quando il mondo crolla, Maggie cerca riparo nella natura selvaggia che il padre le ha insegnato a governare fin da bambina. Lì riesce a ritrovare parte della sicurezza dell'infanzia ed è quel legame con la terra che le manca quando la madre abbandona lei e la sorella a Vancouver.

Il rapporto con la natura è molto sentito dall'autrice, ma sembra ricorrere in diversi autori canadesi. Nella stessa giornata infatti, la scrittrice Jane Urquhart, ha analizzato con il pubblico il forte legame tra controllo, potere e natura. Leggendo alcune delle sue poesie raccolte nel libro Some other garden (Qualche altro giardino) ci ha portato indietro di secoli, catapultando gli spettatori nella magica atmosfera della corte di Luigi XIV. L'autrice racconta di una Versailles vista attraverso gli occhi di una donna, l'amante del Re, Madame de Montespan, di una natura controllata al limite della mania, che riflette la personalità dei suoi creatori. L'architettura dei giardini secondo la Urquhart rispecchia non solo il male gaze del sovrano francese, ma anche e soprattutto una spasmodica ricerca del potere che si riflette nella necessità di controllare alberi, fiori e fontane, razionalizzando gli spazi nel dettaglio.

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A Versailles Jane Urquhart ha scoperto la differenza tra i selvaggi paesaggi canadesi e i controllati paesaggi europei. In questa raccolta respiriamo l'atmosfera incantata e intrisa di potere della Francia del Re Sole, mentre in altre sue opere affiora l'ammirazione sfrenata per la maestosità dei luoghi canadesi in cui è nata e cresciuta. Di quei posti venera la capacità di resistere al progresso e in loro riaffiorano sentimenti ed emozioni del suo passato.

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Il dialogo con Jane Urquhart continua in un altro evento del Festivaletteratura, nel quale l'autrice approfondirà il suo romanzo Sanctuary Line.

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