Il detto e il non-detto nella tradizione ebraica
7 9 2016
Il detto e il non-detto nella tradizione ebraica

La narrazione come caratteristica tipica dell'essere umano

Elena Loewenthal insiste più volte sull’importanza della parola. Al di là del significato che questa può avere, la scrittrice e traduttrice torinese riflette sull’effetto estetico della disposizione delle parole in un testo. «Le parole chiedono di essere messe al posto giusto». Il mestiere di traduzione che professa da anni le dà ragione, esso infatti le impone di rendere il significato di un vocabolo in un’altra lingua, scegliendo quali e quante parole usare per avvicinarsi il più possibile al concetto iniziale. Avendo analizzato vari testi della tradizione ebraica (in modo particolare la Bibbia, un archetipo della letteratura sacra), la scrittrice sottolinea l’importanza degli spazi bianchi ancora più che delle parole.

Nel testo sacro, il significato va cercato nel non-detto. È proprio in questa dimensione implicita che si nasconde la vera narrazione, motore di azione della letteratura dei miti e non solo. In uno dei racconti biblici più cruenti, Abramo dimostra a Dio la volontà di sacrificare suo figlio Isacco con una sola parola: «Eccomi». In questa forma brevissima (priva anche di punto esclamativo), si cela tuttavia il vero nucleo di questo atto atroce, ovvero il dolore del padre, incapace di non soddisfare le richieste di Dio, ma consapevole delle sofferenze che ne sarebbero conseguite. Elena Loewenthal compie nelle sue traduzioni questo lavoro non tanto di ri-creazione del testo ma piuttosto di ricerca di ciò che già c’era, ma si trovava nascosto fra le parole.

Il testo ebraico si mostra quindi composto di parole e di non parole, e l’incrocio di questi due insiemi crea la narrazione, ovvero la caratteristica più peculiare della creatura che porta il nome della terra, l’uomo (secondo la tradizione ebraica Adam significa terra). Normale è infatti la sua tendenza di raccontare all’infinito tutto ciò che lo circonda. Queste considerazioni sono importanti per la comprensione del mito, il quale sembra non avere minimamente a che fare con la Bibbia, ma che in realtà deve moltissimo al testo sacro.

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