Il favoloso mondo degli insetti
6 9 2016
Il favoloso mondo degli insetti

Collezionare è esercizio estetico per intenditori e la “raccolta” à assimilabile a un’opera d’arte. Figlio del suo tempo, quell’Ottocento secolo delle grandi scoperte scientifiche e delle prime classificazioni per “serie tipologiche”, il nobile Luigi d’Arco allestisce nella sua dimora mantovana un museo all’avanguardia: il tipico gabinetto privato del naturalista, oggi Museo di Storia Naturale di Palazzo D’Arco e sede per Festivaletteratura del laboratorio di curiosità scientifica per bambini Sassi, minerali e altri singolari reperti.

Sulla scia degli esploratori ottocenteschi, anche il pubblico più adulto avrà l’opportunità di scoprire quei piccoli segnali di rara meraviglia che la natura ci restituisce ogni giorno. Accompagnati dal biologo, globetrotter e teatrante Fredrik Sjöberg conosceremo la collezione entomologica della riserva naturale di Bosco Fontana alle porte di Mantova, ultimo avamposto delle antiche foreste che ricoprivano un tempo la Pianura Padana, ricca di oltre centomila insetti tra ditteri, libellule, coleotteri e farfalle notturne. Trasferitosi a metà degli anni Ottanta su un’isoletta vicina a Stoccolma per vivere in pace e collezionare mosche, Sjöberg è un personaggio atipico, protagonista di un piccolo caso letterario. Il suo L’arte di collezionare mosche è infatti un libro “indefinibile”: non è un romanzo, né un saggio, non un trattato scientifico o una biografia. Per Sjöberg le mosche sono piuttosto il pretesto per guardare il mondo con occhio diverso, per riscoprire il valore della lentezza, per comprendere il significato del collezionismo, caro allo sfortunato Utz di Bruce Chatwin, e per praticare l’arte della conversazione ironica. «Tutti nell’intimo siamo collezionisti di mosche, anche se non ce ne siamo mai accorti». Si parlerà dunque di mosche per parlare della specie umana, dove la storia di Sjöberg si intreccia ad altre vite, a cominciare da quella del suo alter ego René Malaise.

E dal favoloso mondo degli insetti prende spunto anche La strategia della farfalla di Marco Belpoliti, un viaggio in un universo che ci circonda e di cui raramente ci accorgiamo. Nabokov e le farfalle, Maeterlinck e le termiti, Primo Levi e i ragni, Jünger e i coleotteri, Pasolini e le lucciole, Kafka e gli scarafaggi, Faulkner e le zanzare, Deleuze e le zecche: un’esplorazione nel curioso mondo del minuscolo guidati da entomologi d’eccezione. E al termine della quale ci scopriremo scarsi imitatori di quei congegni di organizzazione sociale, di godimento e di filosofia esistenziale che gli insetti sembrano in grado di mettere in opera con una facilità a noi sconosciuta.

La ricchezza della natura e l’incanto delle farfalle sono poi il filo conduttore del romanzo Sanctuary Line di Jane Urquhart. Un libro dove il vero protagonista è il paesaggio: un lago di confine tra Canada e Stati Uniti, i frutteti e la fattoria a tenere insieme i ricordi di una grande famiglia. La narrazione è affidata alla voce della quarantenne Liz Crane, un’entomologa chiamata presso il Sanctuary Point, sulle rive del Lago Erie, per studiare i comportamenti migratori delle farfalle monarca. L’incarico le offre l’occasione di ristabilirsi nella vecchia casa colonica degli zii Butler, un tempo prosperi imprenditori ortofrutticoli anche grazie ai lavoratori stagionali ingaggiati a basso costo dal Messico. Nella loro casa Liz ha passato le estati felici della sua infanzia, fino a quando un evento torbido manda in frantumi un equilibrio apparentemente immutabile e conduce la famiglia alla rovina e al disperdimento. Nell’inafferrabilità del dramma vissuto da bambina, indelebile rimane per lei lo spettacolo dell’albero delle farfalle, quando a fine estate centinaia di esemplari si aggrappano ai rami di un albero, lo stesso che, prima di intraprendere il viaggio di ritorno verso sud, la nuova generazione riconoscerà l’anno successivo come l’albero paterno: «un albero autunnale simile a un roveto ardente, un cedro divampante di ali. Guardando in fondo alle file di piante, la sensazione era come se le foglie di quel singolo albero fossero divenute arancioni durante la notte».

E se proprio alle farfalle è dedicato il laboratorio di giardinaggio per bambini a cura di Gianumberto Accinelli e Nadia Nicoletti al Parcobaleno, per creare un mini-giardino per farfalle adatto al nostro balcone di casa e accoglierle con un’atmosfera odorosa a loro particolarmente gradita, le api sono le protagoniste di un secondo laboratorio, Un giardino per le api, dell’incontro A tutto miele! dedicato agli squisiti doni dell’alveare – all’interno del ciclo “Le merende delle parole del cibo” – e infine dell’evento Per rubare il nettare da un melo incentrato sul preoccupante fenomeno del colony collapse disorder (Sindrome dello spopolamento degli alveari).

Immagine: img14.deviantart.net/94dc/i/2012/023/a/f/origami_insects_by_hrlfg-d4ndd3u.jpg

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