Il pane della vita
8 9 2016
Il pane della vita

La teologia della liberazione spiegata a Festivaletteratura

Frei Betto, teologo della liberazione, amico di Lula e Dilma Rousseff, testimone dell’operazione “da circo” che 61 senatori hanno intrapreso per far dimettere la Presidente del Brasile e operare un vero e proprio colpo di stato. A Cuba è conosciuto da chiunque e ha dialogato ininterrottamente con Fidel Castro. Ha partecipato in prima fila all’organizzazione delle quattro visite di tre Papi diversi all’Avana. Così Rosa Miriam Elizalde Zorrilla presenta la figura del frate domenicano così contrastato fino a pochi anni fa. Ora invece «è più facile incontrare il Papa a L’Avana che a Roma» e la rivoluzione di Papa Francesco è iniziata.

L’incontro in San Sebastiano potrebbe benissimo essere l’ideale proseguimento dell’evento 225 del 2013 in Santa Barbara (allora insieme a Gustavo Gutierrez e Ludwig Muller). Giovanni XXIII ha rivoluzionato la chiesa, Francesco ha rivoluzionato il mondo. E’ stato veramente un miracolo l’elezione di Papa Bergoglio, anche se ora la Chiesa ha una testa progressista e un corpo conservatore. E’ il primo Papa che parla delle cause dell’ingiustizia nel mondo. Già con la RERUM NOVARUM e la PACEM IN TERRIS si era parlato della disuguaglianza e dei problemi della società, ma la rivoluzione di Francesco sta nel fatto che ha denunciato le cause, il sistema che vede il capitale come unico obiettivo. Anche nella LAUDATO SII il problema ecologico è strettamente legato a quello sociale e gli squilibri ambientali rispecchiano quelli antropologici. Nella teologia della liberazione, l’essere umano è presenza viva di Dio; avere la fede di Gesù vuol dire essere vincolati alla giustizia. Non dovremmo essere tutti discepoli di un prigioniero politico (parallelamente a quanti in America Latina sono stati perseguitati dalle dittature)? Che qualità di fede abbiamo noi? La lotta di classe non l’ha inventata Marx, fu solo una constatazione - ed è presente anche ora. La verità è l’adeguamento dell’intelligenza alla realtà e in LAUDATO SII viene adottata un’analisi veritiera di questa realtà. «Ogni volta che hai dato da mangiare ad un povero, hai dato da mangiare a me» dice Gesù; dobbiamo quindi allontanarci da un’ottica di salvezza personale per perseguire la salvezza di tutto il creato. Gesù vuole solo che la gente pratichi la giustizia perché ogni essere umano è sacro. Tutto deriva da questo. Vangelo significa buona novella, Dio è amore e chi ama conosce Dio. Ogni atto d’amore è un atto di Dio. Nella Chiesa del no, abbiamo ricevuto insegnamenti farisaici. Il centro invece deve essere la fede, la fiducia e la fedeltà. La spiritualità di Gesù è in questa ottica: ama e fa ciò che vuoi. Poi, ovviamente, c’è la politica: Gesù fu condannato anche per motivi politici, l’elezione di Bergoglio ha avuto conseguenza politiche. La necessità di convocare concili per risolvere le problematiche della chiesa in relazione alla società (per esempio nel campo della famiglia). Il riavvicinamento tra Cuba e gli Stati Uniti, orchestrata da Francesco insieme a Raul Castro e Obama. La Chiesa che cambia partendo dai gruppi di base. Perché il simbolo dei cristiani non dovrebbe essere solo la croce, ma soprattutto il pane. “Io sono il pane della vita” dice sempre Gesù. Pane che noi dovremmo dividere perché ci sia nel mondo finalmente giustizia e libertà.

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