Il senso del numero
12 9 2015
Il senso del numero

Lo sviluppo della matematica dalle scimmie ad oggi

"Napoleone diceva che la prosperità di una nazione dipende dalla conoscenza della matematica dei suoi abitanti", afferma il prorettore alla ricerca dell'Università di Trento Giorgio Vallortigara, che di recente ha pubblicato Cervelli che contano edito da Adelphi, libro nel quale ci viene spiegato come il cervello umano e animale riesca a stimare le numerosità e a fare calcoli di aritmetica elementare fin da quando si è piccoli.

Vallortigara, insieme alla co-autrice del libro Nicla Panciera, giornalista scientifica de La Stampa, è riuscito a dimostrare mediante degli esperimenti che se si allevano dei pulcini appena nati con la tecnica dell'imprinting, cioè cercando di stimolarli a stimare le numerosità, questi sapranno riconoscerle e indicarle. Nel caso dell'uomo, se fin da piccoli si insegna a ragionare sulla stima di queste, durante lo sviluppo il soggetto sarà più propenso e bravo nel calcolo matematico.

In Cervelli che contano, gli autori ricostruiscono le impronte che hanno portato l'uomo moderno al calcolo matematico, dimostrando come l'elaborazione dei numeri sia una conseguenza dello sviluppo della stima delle numerosità, probabilmente nata per una maggiore facilità gestionale negli scambi commerciali. Questa, almeno secondo Panciera e Vallortigara, sarebbe la nascita della matematica contemporanea, proprio quella matematica che al giorno d'oggi è alla base di molte ricerche scientifiche.

"Che cos'è un numero perché un uomo possa conoscerlo? E che cos'è un uomo perchè possa conoscere un numero?" In questo libro si cerca di rispondere alla domanda di Warren McCulloch, dimostrando come nell'uomo il "senso del numero" sia strettamente legato al processo evolutivo che dai primati ci ha portato all'homo sapiens odierno.

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