L'arte contemporanea, interessante e divertente
9 9 2016
L'arte contemporanea, interessante e divertente

Fausto Gilberti racconta cinque grandi artisti del '900

Nella cornice della chiesa di Santa Maria della Vittoria, il pubblico di Mantova assiste all’evento che ha per protagonista Fausto Gilberti. Nel 2014 alla ricerca del soggetto per un nuovo libro, Gilberti si è recato a Milano per visitare una mostra dedicata a Piero Manzoni e ha avuto l’idea di scrivere e disegnare le storie di artisti che hanno ancora poco spazio nella letteratura, che sono ancora poco conosciuti. Con questi libri l'artista vuole abbattere il muro di incomprensione tra l’arte contemporanea e il pubblico.

Gilberti legge i suoi libri mostrandone le immagini: le sue storie sono piene di ironia perché ritiene che l’importante sia «godere di quello che si sta leggendo». Per ogni volume sceglie una chiave di lettura diversa, studiando le vite e le opere degli artisti. Riduce il testo all’essenziale, facendo lavorare le parole con le immagini.

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Il primo libro che viene presentato è quello su Piero Manzoni, padre dell’arte concettuale. Con la sua opera più famosa, Merda d’artista, trasmette curiosità, permette di immaginare l’impensabile, poco importa cosa contenga quella scatoletta, per tutti al suo interno c’è prima di tutto un’idea.

Per raccontare la storia di Jackson Pollock, artista rivoluzionario ma pittore in senso tradizionale, Gilberi sceglie una chiave più giocosa, immaginando i mille modi in cui si potrebbe dipingere “in movimento”.

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Yves Klein è famoso per le sue opere immateriali, ha dipinto con l’acqua, con l’aria, col fuoco, in questo caso lascia che siano gli elementi a creare l’opera. Espone addirittura il vuoto, intitolando gli spazi Zone di sensibilità pittorica immateriale.

Marcel Duchamp, considerato oggi l’artista più importante del Novecento, definisce la sua arte “ready-made”, oggetti già fatti. La sua particolarità è prendere oggetti che hanno già una loro funzione nella vita reale e toglierli del loro contesto. Così è successo per l’opera intitolata Fontana, l’orinatoio o L.H.O.O.Q., la Gioconda con i baffi. I critici si sono sbizzarriti nell’interpretare le sue opere.

L’ultimo artista trattato da Gilberti è Lucio Fontana, che a sempre cercato il segno perfetto per rendere lo spazio. Così sono nati i Concetti spaziali, famosi semplicemente come “tagli”, intesi come finestra verso l’infinito.

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