L'intellettualismo modesto dei blog
10 9 2016
L'intellettualismo modesto dei blog

Può l'informazione fatta in casa superare quella delle redazioni?

Perché scrivere un blog? A cosa servono i blog? Quali sono i doveri intellettuali e morali di un blogger? Blogger e giornalisti sono la stessa cosa o sono in competizione gli uni con gli altri? Queste sono solo alcune delle domande che Massimo Pigliucci ha posto al pubblico durante il suo intervento. Pigliucci, biologo e filosofo nonché docente universitario negli Stati Uniti, è stato uno dei pionieri del «blogghismo» italiano e continua a dedicarsi alla divulgazione filosofica tramite i suoi due blog personali How to be a stoic e Plato's Footnote.

Gli ormai 150 milioni di blog al mondo formano una piattaforma di informazioni molto articolata e variegata. Il pericolo che il giornalismo nella sua forma più classica venga sostituito e soffocato da questo nuovo modo di informare ed informarsi è già una realtà.

I blog nascono da ciò che in origine erano i web-log, ovvero dei veri e propri "diari in rete" che permettevano a chiunque volesse di poter scrivere liberamente sul web ed essere letto da tutti. Questo fenomeno, che ha preso piede specialmente negli Stati Uniti d'America, ha dato luce a milioni di "opinionisti" del web che a loro volta vengono seguiti da migliaia di altri utenti. Quello che i blog offrono e ciò che probabilmente fa più appassionare a questo nuovo mezzo di comunicazione e informazione è la possibilità che tutti hanno di poter commentare e quindi discutere apertamente sui temi trattati dai numerosi post pubblicati ogni ora in tutto il mondo.

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L'estrema libertà concessa ai blogger dal web non assicura la veridicità di quello che viene scritto. È affermando questo che Pigliucci risponde al pubblico quando l'ultimo sostiene di affidarsi quotidianamente a blog di vario tipo, scegliendo il più delle volte in base al numero di "follower" e visite che un blog possiede. Il mondo dei blog può essere talvolta un mondo corrotto, spiega Pigliucci, e la corruzione consiste nella compravendita di "mi piace", "follower", commenti, ecc.. È quindi con molta attenzione e prudenza che bisogna affidarsi a queste fonti. I blog offrono dunque un tipo di informazione e riflessione intellettuale alla portata di tutti, non sempre affidabile ma semplice e diretta che vive di web-anarchia e non teme i giornalisti.

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