La Grande Via del cibo spirituale
7 9 2017
La Grande Via del cibo spirituale

Franco Berrino ci conduce alla (ri)scoperta della bellezza del mangiar bene

Rivoluzione dei paradigmi economici, sommovimenti geo-politici, ripensamento della forma città: l'emergenza climatica richiede con sempre maggiore urgenza un nuovo paradigma di pensiero.


«Un quarto di quello che mangiamo ci serve per vivere, tre quarti per far vivere i dottori», riflessione su cui si è concentrato Franco Berrino ospite al Festivaletteratura con l’evento Cibo per il corpo e cibo per la mente. La grande via, scritto insieme al coautore Luigi Fontana cerca proprio di far maturare una maggiore consapevolezza rispetto a quello che mangiamo e a quanto ne mangiamo, ovvero troppo rispetto al necessario.

Il cibo non rappresenta solo una fonte di energia alimentare, ma è portatore di un messaggio importante per il nostro corpo e per la nostra mente, concetto molto più presente nella cultura orientale piuttosto che in quella occidentale. In ciò che mangiamo ci sono due elementi complementari: esiste un cibo yang, animale e un cibo ying, vegetale, che devono essere equilibrati, proprio perchè l’alimentazione possiede una propria spiritualità che va riscoperta.

La grande via, traendo spunto dal Codice europeo contro il cancro, non propone niente di diverso dallo stile alimentare dei paesi mediterranei prima della Rivoluzione industriale, ovvero una dieta ricca di legumi, frutta e verdura. Questo tipo di accortezze ci permette di riscoprire la semplicità del cibo, ormai troppo carico di sapori che vanno a nascondere la bontà del prodotto originale. La scelta di ciò che mangiamo ci impone una scelta etica, se comprare o meno del cibo non trattato, dove e da chi acquistarlo. In aiuto a ciò è possibile consultare la guida ragionata dei diversi produttori consapevoli: http://www.lagrandevia.it

Un’importante voce rispetto a questa concezione del cibo è quella di Jeong Kwan, definita la “cuoca filosofa” che ha ispirato l’occidente, è una chef - monaco vegana e buddista, che concepisce come Franco Berrino l’alimentazione non solo come nutrimento per il corpo ma soprattutto per la mente. Una completa autodidatta di fama mondiale che con la sua abilità ha saputo stregare diversi critici pur non avendo un ristorante e nessun libro pubblicato (https://www.youtube.com/watch?v=Hd65B5wObqA).

In linea con questo connubio tra alimentazione e spiritualità, l’incontro si è concluso con un momento di meditazione, poiché il cibo della mente richiede attenzione e concentrazione. Dobbiamo riscoprire con gli occhi di un bambino la bellezza del mangiar bene per diventare maggiormente consapevoli del nostro benessere interiore.


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone gli eventi: 14 PER POCHI GRADI IN PIÙ - 43 IL SOLE IN FONDO AL TUNNEL DELLA DIPENDENZA FOSSILE - 57 CHE COSA FA IL CEMENTO QUANDO NON LO GUARDIAMO? - 65 IL PROFUMO DI LEGNO FRESCO - 110 LA POESIA È UN MUCCHIETTO DI NEVE IN UN MONDO COL SALE IN MANO - 164 CHE NE SARÀ DEL LAVORO - 179 BOTANICA - 186 SETTE È UN NUMERO MAGICO

Festivaletteratura