La mia vita (e la mia disabilità) messa a nudo: Schultz
9 9 2016
La mia vita (e la mia disabilità) messa a nudo: Schultz

I drammi collettivi della società contemporanea

Philip Schultz ha emozionato e commosso il pubblico del Festivaletteratura grazie ai suoi versi, in grado di toccare le corde più intime dell’animo umano. Il poeta americano, la cui allegria è contagiosa, insegna letteratura e scrittura creativa ed è autore di Erranti senza ali (vincitore del premio Pulitzer), la cui voce è quella di un dog-walker.

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«Cercavo un personaggio che non fosse me, ma che avesse vissuto lo shock dell’11 settembre e in più subito il trattamento dell’elettroshock. Ho quindi individuato la figura di un dog-walker di New York, che dietro i cani rincorresse immagini e fantasmi del passato». Lo scenario è infatti quello di un’America che ha vissuto il trauma dell’attentato alle Torri Gemelle, raccontata attraverso lo sguardo ironico e disperato di un personaggio tutt’altro che mainstream, ma profondamente umano. Nel corso dell'incontro Schultz ha dunque letto personalmente un passaggio tratto dalla raccolta di poesie Failure.

«Sono veramente felice di essere qui, è un piacere e un onore condividere questa lettura: mi ritengo un poeta fortunato a poter trasmettere in questa cornice il mio linguaggio, le mie idee e i miei sentimenti». Una delle poesie lette dall’autore americano è stata dunque The one truth: «Questa poesia parla di mio padre, immigrato dalla Russia, che ha fatto diversi lavori, senza mai raggiungere il successo: un fallito, che ha davvero fatto l’esperienza di sopravvivere». I ricordi e il vissuto personale sono parte integrante dell’opera del poeta americano: basti pensare che La mia dislessia racconta la disabilità che ha scoperto di avere nel momento in cui è stata diagnosticata al figlio. Da qui il percorso a ritroso nell’infanzia e nell’adolescenza, come ben reso dal sottotitolo Ricordi di un premio Pulitzer che non sapeva né leggere non scrivere: un memoir potente, attraverso il quale Schultz prende per mano il lettore accompagnandolo all’interno della sua vita, sfatando al tempo stesso gli stereotipi sulla disabilità.

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