La Nigeria di Ben Okri
9 9 2022
La Nigeria di Ben Okri

Un percorso tra narrazioni poetiche e realtà

Narrare per Ben Okri non è semplicemente uno dei tanti modi di descrivere la realtà, ma il solo che conosce e ha sempre conosciuto. Ben Okri, autore di Preghiera per i vivi, suo ultimo componimento, e di La strada della fame, il suo più celebre, è nato e cresciuto tra le parole: che fossero quelle con cui la madre colorava le proprie fiabe, o quelle proibite, nascoste tra le pagine dei classici del padre, o ancora, quelle che animavano le competizioni di storytelling nel suo villaggio natio, poco importava. Il suo è un mondo fatto di storie, storie che regalano ai propri lettori uno sguardo tutto nuovo sulla realtà.

La sua scrittura, in continuo dialogo con la realtà circostante, trova però la sua vera forza narrativa grazie al riavvicinamento di lui alle proprie radici, alla sua terra natia e alle sue tradizioni. E simbolo, apice di questo suo percorso è proprio lo stoku, termine da lui stesso coniato fondendo la parola "story" con "haiku", componimento poetico giapponese. Ed è così, con questo stile originale ed inaudito, che meglio Ben Okri riesce a catturare a parole l’essenza stravagante della sua Nigeria, patria della sua immaginazione.

Una realtà, quella in cui l’autore ci trasporta, difficile da comprendere, e che a farne da padrona è un’intrinseca spiritualità. Ed è proprio lo stesso Ben Okri a spiegarcela raccontandoci della sorella, bambina abicu, una dei tanti spiriti bambini che, secondo la credenza popolare, vivono in una perpetua ciclicità tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Ma per Ben Okri raccontare significa innanzitutto esprimersi e dare voce alla propria rabbia tanto quanto a quella di tutti coloro che una voce non l’hanno. Così ha avuto modo di fare nel suo componimento Grenfell Tower: June 2017 in ricordo della tragedia avvenuta appunto a Grenfell Tower a Londra, incendio in cui hanno perso la vita ben settantacinque persone.

(caricamento...)

Un desiderio di denunciare, di ricordare e condividere il proprio dolore. Un’urgenza la sua che, anche nella sua più recente raccolta di racconti Preghiere per i vivi, è divenuta protagonista di ben tre stoku: tre storie dedicate alle atrocità compiute dall’organizzazione terroristica estremista islamica Boko Haram. Quella dello scrittore nigeriano è una voce che cattura con sé il lettore in una dimensione in cui realtà e immaginazione, prosa e poesia, tradizione e attualità si confondono e si completano l’una con l’altra nel tentativo di raccontare la complessità del mondo circostante.

Festivaletteratura