La passione incastrata tra calcio e VAR
9 9 2023
La passione incastrata tra calcio e VAR

La storia del VAR e le conseguenze sportive della sua introduzione

9 luglio 2006. Sotto il cielo di Berlino si gioca la finale dei mondiali Italia-Francia. Il pareggio logora i milioni di tifosi che guardano la partita. Materazzi, centrocampista azzurro, è a terra: tra la rabbia di chi la scena l’ha vista, tra l’indifferenza dei francesi, si nota la totale confusione dell’arbitro Horacio Elizondo. Lui era dall’altra parte del campo, non ha assistito al fattaccio e non sa come agire. Per sua fortuna e per grazia degli azzurri, le telecamere hanno ripreso tutto e gli riferiscono il fallo. L’espulsione del capitano francese, giocatore fondamentale per "Lei Bleus" e top player mondiale ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale: cambiando il corso della storia di quel mondiale e del calcio italiano, ha fatto disperare milioni di francesi e gioire altrettanti italiani. Tante, tantissime sono state le conseguenze di quel passaparola all’arbitro, di quei fotogrammi che hanno certificato il fallo. Emanuele Atturo racconta, nel suo percorso sulla storia del VAR, che quel giorno si è capito che qualcosa dovesse cambiare nel calcio.

La storia del Video Assistant Referee (VAR) è una storia relativamente breve ma significativa per il calcio professionistico. Le prime discussioni su un sistema di revisione video nell'arbitraggio calcistico iniziarono nei primi anni 2000. Tuttavia, all'epoca, le tecnologie video non erano ancora sufficientemente avanzate e il dibattito non portò a cambiamenti significativi nell'arbitraggio.

Il passo più significativo nella storia del VAR avvenne nel 2017 quando venne ufficialmente introdotto in alcune delle principali leghe di calcio del mondo, come la Serie A italiana, la Liga spagnola, e la Ligue 1 francese.

La storia del VAR è ancora in evoluzione. Continuano le discussioni sulla sua efficacia e sull'opportunità di espanderne l'uso in modo più ampio. Gli organi di governo del calcio stanno lavorando costantemente per raffinare le regole e le linee guida che regolano il suo utilizzo al fine di massimizzare i benefici del sistema e minimizzare le controversie.

Ma, oltre al mero tema burocratico, il VAR è da inserire in un discorso più complesso d’intrattenimento sportivo. Il calcio, sottolinea l’autore, ha il grande problema di essere uno sport che non riesce ad appassionare i non fedeli; la lentezza del gioco, i pochi punti che si fanno da una parte all’altra e la durata infinita dei due tempi: la missione di oggi è rendere il calcio più simile ad altri sport d’azione, sempre vivi, capaci di incollare allo schermo anche i più lontani dall’ambiente.

Il VAR ha portato una miriade di cambiamenti in uno sport così tradizionale, che abita nei cuori e nelle case di milioni da decenni, sempre intoccabile e perfetto così com’è. L’autore ammette di aver qualche difficoltà nell’abbracciare in completa serenità l’evoluzione di tecnologie del genere nel calcio: conclude la lavagna ammettendo che, d'altra parte, un calcio oggettivo, perfetto in ogni sua partita, avrebbe la grande pecca di non valorizzare, come oggi, quelle poche partite memorabili, che rimangono scolpite nella memoria dei tifosi.

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