Il quinto rapporto dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) è il rapporto più completo sul cambiamento del clima terrestre mai stipulato prima d’ora nella storia dell’umanità: hanno partecipato alla sua stesura circa 850 scienziati provenienti da più di 80 paesi diversi. Il risultato è stato un’opera informativa rivolta soprattutto alla politica che dimostra come inequivocabile la responsabilità delle attività umane nelle emissioni di gas serra, che sono la principale causa del riscaldamento globale.

I dati numerici sembrano insignificanti ma non lo sono: se non si dovesse trovare una soluzione, il riscaldamento globale, responsabile dello scioglimento dei ghiacci e dell’innalzamento del livello del mare, potrebbe portare allo sfollamento di 34 milioni di persone nel Bangladesh o coprire il delta del Nilo. In Cina 1.5 milioni di persone all'anno muoiono per l’inquinamento dell’aria e sono innumerevoli gli effetti che l’emissione umana di CO2 - anidride carbonica, un gas serra - provoca sull’ambiente. Sandro Fuzzi (ricercatore che ha partecipato alla stesura dell’IPCC) e Giovanni Silvestrini (saggista e promotore delle energie rinnovabili), ascoltati da una consistente platea nell’Aula Magna dell’Università di Mantova, hanno spiegato i danni che l’uomo ha arrecato all'ambiente, hanno affermato come sia necessario decarbonizzare - ossia ridurre le emissioni di carbonio - l’economia e il sistema energetico e limitare i consumi, di come ciò sia effettivamente sostenibile economicamente e di come debba necessariamente partire da noi, adesso.

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Gli scienziati hanno constatato che nella nostra società la produzione di carne animale contribuisce al 20% delle emissioni totali di gas serra: è necessario limitare un ormai eccessivo consumo di carne. Dall'altra parte la Cina, che negli ultimi anni ha quasi raggiunto le emissioni di USA e Europa messi assieme, ha compreso il problema ed è oggi leader mondiale nel settore eolico e solare. Inoltre, sembra che le emissioni abbiano smesso di aumentare nell'ultimo anno. Non mancano le noti positive, quindi, ma quello climatico resta il problema mondiale più urgente che deve essere affrontato da ciascuno di noi.