La voce della solitudine
9 9 2016
La voce della solitudine

Scritture Giovani

«Shhhhh… Il silenzio è il più perfetto araldo della gioia». Così inizia Chicca Gagliardo l’incontro per Scritture Giovani. Nel segno di Shakespeare. Nel segno di Much ado about nothing. «Dame gentili non più sospiri; tutti gli amanti sono incostanti; un piede in terra un altro in mare, non sospirate, fateli andare». Fuochi d’amore, ingenue gelosie, rivalità burlesche, orgogliosi indugi, sottili crudeltà, sorde vendette, vili imposture, nobili slanci, svenimenti, lusinghe, carezze, baruffe, parole. Questa la materia effimera, mista di pene e di gioie, di Molto rumore per nulla.

E’ con questo testo fosco e giocoso a un tempo che Scritture Giovani chiede a Ilaria Gaspari e Mercedes Lauenstein (ospiti in questa prima sera, ma anche a Rebecca F. John e Nina Polak che saranno presenti sabato sera) di cimentarsi per festeggiare degnamente l’anniversario shakespeariano. Shakespeare è dunque il nume tutelare di questa edizione di Scritture Giovani, il percorso di ricerca e promozione dei nuovi talenti della letteratura europea che Festivaletteratura, Hay Festival e Internationales Literaturfestival Berlin hanno avviato nel lontano 2002. E le due autrici di questa serata sognante in Piazza Alberti hanno scritto entrambe storie di donne.

Ilaria Gaspari descrive anche il suo primo romanzo, un noir “nevrotico” come lei stessa definisce. Anche qui la protagonista è una donna. La traccia per Scritture Giovani è stata poi molto impegnativa, ed è stata risolta con un racconto a forma di diario, giocoso e tragico ad un tempo dal titolo "E' arrivato l'arrotino". Atmosfera di angoscia e personaggi sfuggevoli, massima cura per i particolari e descrizione dettagliata di luoghi e ambienti, quasi fossero anche loro personaggi. Una costellazione di dettagli che assumono un significato simbolico. “Se crei un personaggio, devi creare una voce, delle parole”, dice la giovane scrittrice italiana. Anche Mercedes Lauenstein ha scritto un romanzo che ha per protagonista una donna, e per Scritture Giovani il racconto è “venuto fuori da sé” con il titolo di "In piccionaia". La protagonista è quanto di più sfuggevole ci possa essere, ride e piange nel giro di una riga, ha una vita caleidoscopica, è come un soffio di vento sempre in divenire. Ma anche una donna che fa “molto rumore per nulla” perché non riesce ad affrontare la realtà. Sono quindi tutte e due storie di solitudine, tema che entrambe le scrittrici sentono molto forte. Forse perché nella solitudine, a volte, si trova la “voce giusta”.

Festivaletteratura