Le cose del passato esistono
9 9 2023
Le cose del passato esistono

Riappropriarsi della figura del padre: Emanuele Trevi in dialogo con Francesco Piccolo

La casa del mago è il titolo del nuovo libro con autore Emanuele Trevi, critico letterario e scrittore di Roma. Affiancato dal celebre scrittore e grande amico Francesco Piccolo, nel suo romanzo racconta ai lettori la grandezza e l'inadeguatezza di suo padre, descrivendo la sua figura tra famiglia e lavoro.

Il padre, Mario Trevi, era un noto psicanalista nonché autore di vari tomi sulla materia. Nel suo romanzo, il figlio lo descrive come una persona dal grande potere ma «incapace di vivere», un uomo con la testa fra le nuvole e definito scherzosamente «una schiena» perché sempre voltato dall'altra parte. Nonostante ciò, Emanuele Trevi sostiene che il padre dimostrasse un alone di energia e indipendenza molto chiaro, probabilmente dovuto al fatto di dedicarsi alla guarigione dei suoi pazienti.

Allo stesso tempo i ricordi ritraggono questo padre come un individuo svuotato. Trevi usa una similitudine assai profonda per descrivere questo tratto distintivo, dicendo che è «come se la sua anima fosse legata ad un'altra» quando il padre si cruccia per gli altri condividendo le loro afflizioni, soprattutto quando si trattava dei suoi clienti. Un uomo dalla bontà immensa insomma, profondamente amato dai suoi pazienti regolari. Al termine della sua vita, il padre lasciò la sua casa di Roma ai figli. Non riuscendo a venderla, la dimora del Guaritore alla fine venne occupata dal figlio che, dopo una notte passata lì, venne preso dall'idea di tentare di svelare l'enigma di chi per lui fosse suo papà. Così nacque il libro.

Guaritore e casa del guaritore, nasce così il rapporto tra la memoria del padre e il tempio dove risiedeva. Con il personaggio di Emanuele, impegnato a rivivere le memorie del passato e riscoprire la figura paterna sotto nuove luci, entrano nella casa anche alcune figure femminili. Una di queste è la Degenerata, una domestica peruviana che «rappresenta l'estremizzazione del rapporto che hanno tutte le persone progressiste con chi viene a fargli lavori in casa». La seconda si ritrova come un'evidente presenza tra le pareti della casa, la Visitatrice, che incontra indirettamente quasi appena trasferitosi, notando oggetti spostati o scomparsi, addirittura trovando una sigaretta con tracce di rossetto sopra.

La casa del mago è il «libro di un uomo ridicolo e il libro di un uomo che prova a capire la profondità del padre». La narrazione raggiunge argomenti di grande spessore emotivo, come il tema del confronto con la figura rinomata del genitore, un fantasma del padre che lo ha convinto inconsciamente a dover tentare di eguagliarlo ad ogni stadio della sua vita.

Ma «la vita è una lunga strada che conduce inspiegabilmente ad accettarsi», e lasciando i fantasmi da parte, talvolta va vissuta perdendosi nella malinconia dei ricordi del passato che è esistito.

Festivaletteratura