Le informazioni inconsapevoli
8 9 2016
Le informazioni inconsapevoli

Sondaggisti ma non opinionisti

«L'opinione è ciò che l'opinione pubblica pensa che sia l’opinione pubblica. Questo il fulcro dell’intervento di Ilvo Diamanti e Nando Pagnoncelli, che durante l'incontro Cifre alla mano hanno invitato i partecipanti alla riflessione sulle distorsioni impressionistiche utilizzate dai politici per cavalcare l’emotività dei cittadini distratti.

Ricordando che il loro lavoro consiste nella rilevazione e nell’analisi delle opinioni, hanno sottolineato come sia importante preservare la terzietà dei professionisti dei sondaggi, riservando solo il 5% dell'operato alle committente politiche e lasciando il 95% del loro impegno a disposizione delle rilevazioni di mercato. La deontologia del sondaggista infatti deve essere cautelata evitando di dipendere economicamente dalla politica, inevitabilmente interessata a proporre una lettura faziosa di qualsiasi dato. Diamanti e Pagnoncelli pertanto hanno sottolineato come lavorare nel mondo imprenditoriale consenta di sviluppare rapporti trasparenti e garantisca l’autonomia di giudizio in ogni settore applicativo.

L'eterogenea carrellata di esempi a dimostrazione di quanto sia grande il divario tra l’opinione pubblica diffusa e la realtà concreta dei dati sui quali l’opinione stessa si conforma arbitrariamente è stata tale da divertire e impressionare i partecipanti.
Interessante anche quanto emerso da uno studio condotto nel 2014 su circa 20 paesi, per il quale l’Italia è risultata al primo posto nella discrepanza tra dati reali sui quali l’opinione pubblica crede di esprimersi (senza conoscerli) e percezione diffusa.

La curiosità del pubblico è scaturita in un ampio dibattito prevalentemente concentrato sulle responsabilità consapevoli e non dei mass media, principali protagonisti di un’informazione sempre più diffusa, ma al tempo stesso più superficiale perché concede sempre meno tempo all’approfondimento e alla riflessione.

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