Legami di sangue
9 9 2016
Legami di sangue

La famiglia, il riparo più sicuro.

Questa è la storia di Irene, una madre forte e indipendente e di due sorelle, Maggie e Jenny, giovani donne cresciute troppo in fretta, spinte dalle circostanze. Abbandonate dalla madre, le ragazze imparano a vivere in modo indipendente, facendo affidamento l’una sull’altra. Crescono in mezzo alla natura, nella British Columbia. Il posto in cui andava chi voleva fuggire senza esser ritrovato, dal quale pochi ritornavano. Qui le due sorelle diventano adulte. Imparano a costruirsi un riparo dalla natura, seguendo i consigli lasciati dal loro padre prima di morire. Ma quella delle due protagoniste non è una lotta contro la natura: la natura diventa il loro rifugio. Le rende più forti.

Il nostro riparo riprende il senso della perdita, ma gli eventi del libro non vi hanno a che fare: con questo romanzo, Frances Greenslade vuole allontanare i pregiudizi e gli stereotipi sulle popolazioni indigene. Uomini che vivono tutta l’asprezza di una zona remota, profondamente legati alla terra. «Mio marito e mio figlio sono indigeni» rivela Frances. «Ci sono storie eccessivamente romanzate che non sono una veritiera rappresentazione della popolazione indigena.»

Nata in una famiglia cattolica, l'autrice racconta di figure religiose con un ruolo rilevante nei confronti di queste popolazioni. Lei stessa precisa «Le mie zie e prozie sono state suore. Conosco la loro bontà, la volontà di fare del bene, ma c’è anche il rovescio della medaglia.» Non è una storia autobiografica, ma riprende fatti realmente accaduti.

Frances Greenslade scrive per la prima volta Il nostro riparo dopo la morte della madre. «Mi sentivo come una bambina a cui era scomparsa la madre.» Racconta la scrittrice. Gli editori rifiutano di pubblicare la storia. Dieci anni dopo, Frances diventa madre. Riscrive il suo romanzo ed è questo è il libro che ha presentato al Festival; come ha precisato lei stessa: «A volte ci lasciamo intrappolare dalle nostre stesse storie. Se cambiamo noi, cambiano anche loro. Il divertente della scrittura è che non sai mai come finirà»

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