Parlare d'amore si sa, significa intraprendere un discorso molto complesso e talvolta c'è il rischio di essere troppo melensi o troppo drammatici.

In un tempo in cui l'amore non era altro che un contratto matrimoniale imposto dai padri, una giovane e capace scrittrice di Steventon decide di fare il salto e rivoluzionare per sempre quello che era all'epoca il concetto di unione coniugale. Jane Austen scrive la sua opera più celebre, Orgoglio e Pregiudizio, trattando di un amore vero, travagliato e soprattutto estremamente romantico.

Ma ai giorni d'oggi oramai, come sostengono Olga Campofreda e Mavie Da Ponte, l'amore puramente sentimentale della Austen sembra insufficiente.

È per questa ragione che Olga Campofreda in Ragazze per bene e Mavie Da Ponte in Fine di un matrimonio decidono di lasciare che le loro protagoniste vivano l'aspetto dell'unione coniugale in maniera del tutto moderna, considerando che non è necessario per una donna sposarsi per essere felice.

Clara e Rossella sono le due protagoniste principali di Ragazze per bene. Le due donne vivono a Caserta, una città tutta squadrata, retta, organizzata attorno alla grande reggia. Una città in cui si seguono da sempre le tradizioni, senza mai tentare di guardare oltre. Rossella e Clara si conoscono dall'infanzia, ma nonostante i punti di incontro le due hanno personalità estremamente differenti. Mentre Rossella è una «ragazza per bene» che dice sempre di sì alla società che la costringe, Clara decide di abbandonare tutto e tutti e partire per Londra, distaccandosi finalmente da tutte le aspettative che avevano di lei.

Berta è invece la protagonista di Fine di un matrimonio, una donna di quarantasette anni che dopo aver divorziato con il marito si ritrova sola e in bisogno di imparare di nuovo le necessità del proprio corpo, assecondando anche il desiderio.

Nonostante siano protagoniste di una coppia di libri differenti, Clara e Berta condividono molte esperienze simili: tentano di mettersi nuovamente in gioco cercando un partner su Tinder, riscoprendo il rapporto con il loro corpo al di fuori di una relazione.

Molto spesso, come sostengono le due giovani scrittrici, poiché vengono trattati questi temi, i lettori pensano che i libri siano incentrati sulla concezione che bisogna pensare contro i matrimoni. In verità, ciò che le due autrici vogliono trasmettere ai lettori è proprio un nuovo salto (come quello che un tempo fece Jane Austen) da una narrativa ad un'altra, cercando di correlare l'amore romantico a quello sentimentale e compensando finalmente ciò che mancava ai classici.