Marco Ferreri, il più giovane dei grandi, si racconta
9 9 2022
Marco Ferreri, il più giovane dei grandi, si racconta

Tra sperimentalismo e innovazione, Marco Ferreri racconta la sua carriera

Il più giovane dei grandi; così Beppe Finessi presenta Marco Ferreri, architetto e designer di fama internazionale che nel 2020 ha ricevuto il Compasso d’oro alla carriera, premio più ambito nel campo del disegno industriale. Milanese di adozione, l’architetto ha forti legami con la città di Mantova: fu lui infatti ad inventare il logo del Festival. L’evento, condotto dal collega e designer Beppe Finessi, sembra quasi un ritorno a casa, dove Ferreri con immagini, parole e suoni descrive la sua carriera artistica.

Ma lo sperimentalismo mantovano di Ferreri va oltre il suo contributo al Festival. L’autore ha collaborato tra il 2004 e il 2005 con il gruppo Notturno, creatore della FESTANEBBIA. Le performance che ne sono generate riassumono un po’ la cifra stilistica del designer. «All’interno del Palazzo della Ragione abbiamo creato una serra piena di nebbia fatta di tubolari e nylon. E mentre si camminava lungo il percorso c'erano questi divani dove sedersi, e microfoni che registravano i rumori e i racconti delle persone, che diventavano racconti di nebbia. I suoni venivano poi remixati in mixtape e diventavano altro, nuovi racconti. Abbiamo chiuso la performance con la fanfara dei bersaglieri, che hanno sfondato la coltre di nebbia suonando o sole mio».

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La commistione di elementi naturali, oggetti, e suono, sono le cifre stilistiche del creativo, che negli anni ha fatto sperimentazione di frontiera, arrivando prima della società. «Marco ha la capacità di anticipare le cose - spiega infatti Finessi - spiazzando però i suoi contemporanei. Solo oggi, dopo 20 anni, iniziamo a capirlo. Ma lui è già altrove. Un esempio tra tutti la sua UNACASATUTTADIUNPEZZO, prima casa in 3d costruita in cemento. L’azienda che ha aiutato a costruire il modello, la Dinitech, facendo tesoro dell’ esperienza con Ferreri collabora oggi con Foster, uno degli studi architettonici più famosi al mondo. Il progetto? Costruire case su Marte.

Auto-definitosi artista senza confini, l’ultimo (ma non unico) interesse del designer ruota intorno alla Natura e alla sostenbilità, tanto da aver cambiato la sua stessa vita. Da 10 anni l’architetto e la sua famiglia vivono (e ricostruiscono) un borgo diffuso a impatto zero, portando avanti una tenace e difficile lotta con la burocrazia, le cui regole contrastano con quelle della Natura. “ Quando fai questo mestiere ti succedono cose straordinarie”, spiega Ferreri. E questo non è altro che un altro step nel percorso multiforme e trans-forme dell’ artista.


Qui trovate anche una breve intervista seguita dalle nostre magliette blu, in cui parliamo del logo della kermesse:

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