Parole, ritmo ed emozioni
9 9 2022
Parole, ritmo ed emozioni

Quando l'arte provoca un cambiamento sociale

Quando si tratta di tematiche scomode, complesse e difficili da comunicare, utilizzare forme espressive come la musica, le filastrocche e le illustrazioni può essere l’unico modo possibile. La prosa descrittiva, con il suo eccesso di parole, può vanificare lo sforzo comunicativo e trasmettere un messaggio fazioso, incapace di far risuonare dentro di noi le parole che ascoltiamo.

Trovare il canale comunicativo adatto a veicolare un messaggio conforme alla propria persona, corpo, voce e attitudine non è semplice. Amir Issaa sceglie la musica - nello specifico il rap - per raccontare la sua storia e parlare della società che lo circonda. Nella duplice funzione - terapeutica e politica - scrivere versi diventa sfogo emotivo e mezzo per provocare un cambiamento sociale.

«Non mi devo integrare / io qua ci sono nato / io non sono mio padre / non sono un immigrato»

(Non sono un immigrato, Amir Issaa)

(caricamento...)

Il registro di Lucio Villani è invece totalmente diverso, fatto di filastrocche, illustrazioni e contrabbasso, ma non per questo meno potente e diretto: racconta del G8 di Genova lasciando gli spettatori con la pelle d’oca.

«L’avventura di cui parlo, / qual per molti fu da pazzi, / ci scavò come fa un tarlo / e non fummo più ragazzi…»

(20 anni dopo. Una ballata del G8. Lucio Villani)

(caricamento...)

I due artisti portano al pubblico di Festivaletteratura tematiche completamente differenti. Le impressioni nella ricezione sono però simili: una miscela di rabbia, lucidità e tenerezza, come le definisce Chiara Trevisan, moderatrice dell’incontro. L’evento si colora così di forme e sfumature tanto diverse quanto arricchenti, in un coinvolgimento sempre più intenso del pubblico che culmina in un breve concerto rap dove i ragazzi dei Book Club venuti ad assistere all'evento supportano l’artista ballando sotto il palco.

(caricamento...)

Il rap però non è solo divertimento, racconta Amir Issaa, l’acronimo infatti sta per «Rhythm And Poetry», ed è letteralmente una sorta di poesia accompagnata da beat che può avere valore educativo, essendo una forma di scrittura accessibile a tutti e relativamente semplice. È in questa cornice che si può comprendere come, cambiando la forma, il contenuto del testo possa essere utilizzato in contesti universitari per esplorare le sfaccettature socioculturali portate dai compositori.

(caricamento...)

Similmente, Lucio Villani racconta di avere sempre in testa un ritmo, quello del metronomo, su cui si affollano parole rimate che generano filastrocche istantanee che «risolvono la sua pratica interiore». Il processo di condivisione della sua produzione è successivo e secondario alla necessità di espressione.

L’incontro si conclude e a chi ascolta è data una scelta: farsi vettore delle cose ascoltate o passare oltre, per dirlo con le parole di Lucio Villani «Puoi spiegare o dire: vabbè, vado a farmi un altro caffè».

Festivaletteratura