Per non dimenticare Ilaria
4 9 2019
Per non dimenticare Ilaria

L'importanza di ricordare per fare giustizia

Sempre più protagonisti del Festival grazie a Read On - il progetto sostenuto dal programma Creative Europe dell'Unione Europea - i ragazzi troveranno nuovi punti di riferimento all'interno della mappa di Festivaletteratura. Il Chiostro del Museo Diocesano si trasformerà in uno spazio eventi orientato agli adolescenti, con un programma di appuntamenti che - tenendo le porte aperte agli adulti - accoglierà proposte e indicazioni raccolte grazie a Read On durante l'anno: le interviste di blurandevù; la votazione finale di Anthology!2019 – dedicata all'amore; l'evento clou di Fanfiction lab; la "premiazione" dei migliori lavori di My Life in Strips 2019; e ancora il dialogo intergenerazionale e interculturale per Passports e un'indagine su come i libri per adolescenti possano fare da ponte tra ragazzi e adulti.

Al Consorzio di Bonifica di piazza Broletto aprirà inoltre Read On Station, uno spazio a metà tra centro di attività e pista di prova per chi è interessato al progetto e agli eventi rivolti agli under 20.


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L'incontro al Museo Diocesano parte con la visione di un servizio del Tg3 del 20 marzo 1994 dove si annuncia che la giornalista Ilaria Alpi è stata uccisa insieme al collega Miran Hrovatin, seguito da alcuni video che spiegano ciò che Ilaria faceva e quello che è successo dopo la sua morte. Alla fine dei video viene suonata una canzone in onore di Ilaria, poi prende la parola Gigliola Alvisi, autrice del libro Ilaria Alpi. La ragazza che voleva raccontare l'inferno

Gigliola spiega il lavoro di Ilaria subito prima di venire assassinata: era andata in Somalia per la settima volta in un paio d'anni perché voleva raccontare del traffico di armi e rifiuti nocivi che avveniva dall'Italia alla Somalia. Nei pochi giorni che è stata lì per l'ultima volta aveva intervistato molti personaggi importanti tra cui anche il capitano del porto di Bosaso, dove venivano scaricate le merci illegali. Da molti anni Gigliola racconta la storia di Ilaria nelle scuole per farla conoscere anche ai più giovani, mostrando come davanti a tali eventi non si possa tacere e dimenticare.

La parola passa a Francesco Cavalli, che da molto tempo segue il caso di Ilaria, cui tiene molto. Cavalli parla non solo di ciò che è successo prima di quel 20 marzo 1994, ma soprattutto di ciò è successo dopo. Un caso giudiziario che è rimasto aperto per 25 anni fino ad oggi, che verrà però purtroppo archiviato verso fine settembre di quest'anno. Francesco afferma però che lui e le altre persone che si sono occupate della storia di Ilaria si troveranno fuori dal tribunale per dire che per loro non è finito niente.

Infine Marcello Fois, che si sofferma sui genitori di Ilaria, che ha conosciuto quando gli hanno chiesto di scrivere un libro sulla figlia. Marcello ha passato molto tempo in loro compagnia, e li descrive come due persone che sono morte cercando di fare giustizia, senza averla mai raggiunta. Amarezza rivelata anche da ciò che la madre di Ilaria ha detto poco prima di morire, appena un anno fa: «Aspettano solo che io muoia prima di archiviare questo caso».

L'incontro si conclude con la richiesta di non dimenticare e non tacere: ora che i genitori di Ilaria sono morti siamo noi a dover chiedere giustizia; è questa l'eredità che ci hanno lasciato.


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Eventi al Chiostro del Museo Diocesano - Eventi al Consorzio di Bonifica.

Festivaletteratura