Pitching in Piazza
9 9 2016
Pitching in Piazza

Giornalisti e reporter incontrano giovani amanti della scrittura e del giornalismo.

L’appuntamento di Pitching in Piazza è una grande occasione per osservare dal vivo come un lavoro giornalistico è ideato e diviene operativo. Professionisti del settore del giornalismo, quali Concita De Gregorio, Christian Elia e Angelo Ferracuti hanno ascoltato tre ragazze che hanno partecipato al progetto Meglio di un romanzo (in bozze), dando loro consigli e spunti di riflessione.

http://www.festivaletteratura.it/it/racconti/meglio-di-un-romanzo-l-esito-delle-selezioni

Il primo progetto esposto è Isole di silenzio di Melissa Magnani. Trattasi di un reportage narrativo che guarda a quei luoghi di solitudine lontani dal caos, dove il silenzio domina. Melissa li definisce isole. Eppure il loro confine non è la spiaggia, bensì l’assenza di rumore. Sua intenzione è incontrare l’abadessa del monastero benedettino di Piacenza, vivere in tale ambiente e dal silenzio far germogliare la parola.

Il secondo progetto presentato è I sotterranei del Basso di Francesca Gabbiadini. Qui, l’attenzione è posta sull’immigrazione, cui viene dato un luogo materiale: il Circolino della Malpensata, bar bergamasco più noto come il Basso. Francesca intende raccontare, attraverso materiale multimediale, le storie di africani che frequentano quel posto e che hanno qualcosa da raccontare, affrontare il tema della nostalgia e del desiderio del ritorno nel paese natio.

Il terzo progetto sottoposto al pubblico è Nel passato una scommessa per il futuro di Maria Francesca Carboni. Tale reportage riguarda il rapporto tra passato, presente e futuro e quello tra generazioni diverse che vivono lo stesso presente. È dalle storie del passato, le storie di genitori e nonni, che la situazione ad Assemini, cittadina nei pressi di Cagliari, trasformata da paesaggio bucolico a zona industriale, può riscattarsi.

La bellezza dei progetti di questo secondo appuntamento in Piazza Leon Battista Alberti sta nel fatto che le tre ragazze vi sono arrivate attingendo alla propria esperienza personale, fatta di passione per i propri studi e voglia di scoprire nuovi posti; perdite, sofferenze e ripresa; affetti familiari e amore per la propria terra.

Al termine dell’incontro, i relatori hanno messo in guardia sul mondo del giornalismo, che Concita De Gregorio definisce come un “cielo chiuso”. Tuttavia, le difficoltà che ci sono nell’accedervi non devono trattenere dal far conoscere storie così interessati e istruttive, storie che val la pena di ascoltare.

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