Quell'ultimo sentiero
1 1 2021
Quell'ultimo sentiero

Il ricordo di una fredda notte del '73 riporta Beatrice Spazzali sulle orme dei migranti che ancora oggi attraversano la Val Rosandra, porta di passaggio della rotta balcanica sull’Europa occidentale

Nella notte tra il 12 e il 13 ottobre 1973, sei giovani africani passarono il confine nella Val Rosandra, un canyon che spacca la roccia del Carso e risale verso le colline. Faceva insolitamente freddo quell’autunno e la temperatura era scesa a cinque gradi. Di quei sei giovani, quattro morirono di freddo e di fame, i loro corpi furono trovati dagli abitanti del posto e furono seppelliti nel cimitero di S. Antonio in Bosco. I funerali furono a spese del comune e ogni anno la loro storia viene ricordata nell’anniversario della loro morte.


La Val Rosandra, al confine tra Italia e Slovenia, è la porta di passaggio della rotta balcanica sull’Europa occidentale. Gli aspri sentieri carsici oggi meta di escursioni in mezzo alla natura vengono attraversati silenziosamente da decine e decine di profughi, testimoniando vecchie e nuove migrazioni iscritte nella memoria delle comunità locali ma disperse in quella dei più. Cosa rappresenta questa terra di confine? Quell'ultimo sentiero di Beatrice Spazzali riporta indietro le lancette della storia al 1973, quando il destino di un gruppo di giovani clandestini cambiò per sempre in una fredda notte d'autunno, segnando inesorabilmente la memoria di quei luoghi.


Leggi tutte le puntate:

  1. Punti di arrivo
  2. Fermarsi per ripartire
  3. Ritrovamenti
  4. Processi e colpevoli
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