Resistere testimoniando, testimoniare resistendo
9 9 2020
Resistere testimoniando, testimoniare resistendo

Le parole della pace

Rovesciare completamente il concetto di grandezza, per rimanere liberi e totalmente indipendenti dal potere. Per poter cambiare il presente nell’unica ottica possibile della pace. Il “testimone” nella Bibbia è colui che prende su di sé la realtà che vive e la porta fino alla fine. Così il pastore luterano Dietrich Bonhoeffer fece della sua vita una testimonianza per la pace fino alla propria esecuzione nel campo di Flossenburg per aver cospirato contro Hitler.

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Pace nel suo significato più completo, come ventre gravido di donna, uno Shalom. La pace della Bibbia, la pace della scrittura. Per una ricerca di futuro troppo spesso infatti tendiamo a semplificare ed affidarci a parole slogan per uscire dal senso di confusione. Invece la vita contempla la complessità, anche nel rapporto tra le chiese, che fa nascere l’ecumenismo. Come ne danno un bellissimo esempio i protagonisti dell’incontro nel Chiostro del Museo Diocesano, don Roberto Fiorini e la pastora protestante Lidia Maggi. Attraverso le parole dei due autori, le parole di Bonhoeffer sono più che mai attuali, rimettono al centro la complessità della vita e riconciliano con la complessità umana. Bonhoeffer si immerge nella gente, a Barcellona come ad Harlem nelle comunità nere. E questa realtà popolare la porta con sé in Germania durante la presa del potere di Hitler. Pensa ad una scuola per disoccupati, sostiene fortemente incontri ecumenici ragionando sulla parola.

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La chiesa deve infatti dire un “no” assoluto alla guerra. Ma non tutte le paci sono vere. L’obiettivo è trovare giustizia e verità, senza le quali non esiste una vera pace. C’è bisogno di un grande concilio ecumenico di tutte le chiese per affermare in modo univoco che nessuno deve prendere le armi. Ed è necessario poi dialogare con le persone, a bassa voce, parlare di teologia con più gente possibile. Il sermone della montagna deve diventare il manifesto di vita per ogni credente. Ricordando figure bibliche di resistenza come Gedeone o Mosè. Perché la guida non deve essere quello che ammalia, che imbroglia e che seduce. Che quindi riduce la libertà e ci fa diventare tutti stupidi perché occupati totalmente dal potere. Resistere testimoniando, testimoniare resistendo. Un impianto teologico basato sul Cristo, che è luogo di incontro tra Dio e il mondo. La realtà vera è questa. E il Cristo ha preso sulle spalle il carico della colpa dell’uomo. Dalla sequela all’assunzione di responsabilità, rischiando anche di sbagliare. Teologia della croce riletta in maniera militante. Parola e Fede che devono diventare azione, teologia sull’agire. E nell’azione si diventa liberi. Per trasformare la complicazione in complessità, la confusione in riflessione.

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