​Rifrazioni III. Percorsi alternativi di Festivaletteratura
2 9 2018
​Rifrazioni III. Percorsi alternativi di Festivaletteratura

Lo sguardo dei volontari sul prossimo Festival

Programma alla mano, i nostri volontari hanno creato il loro itinerario per Festivaletteratura, ciascuno con un tema diverso. Nascono così i percorsi alternativi, che sono anche suggerimenti per vedere il Festival con uno sguardo nuovo e perdersi con metodo tra le strade della città.

Green Real Economy

L’acqua è fonte della vita, si sa, ma è anche lo strumento fondamentale di qualsiasi tipo di industria. Per questo è importante parlare del suo uso spropositato (evento 70, "Le profezie di Maja"), che intacca le risorse delle generazioni future. Corrispettivo del land grabbing, si parla a proposito dell'acqua di water grabbing (evento 75, "La guerra dell'acqua"), che consiste nel controllo esclusivo delle risorse idriche da parte di chi detiene un forte potere economico: è un fenomeno in aumento che porterà a guerre civili disastrose se continueremo a pensare ad una crescita svincolata dal rispetto ambientale. Nel suo libro Il bene comune della terra, Vandana Shiva individua una nuova economia che tenga conto dell’ecosistema e dei suoi tempi fisiologici per rigenerarsi. Nella stessa ottica parlerà Tommaso Venturini, nel corso dell’evento 132 ("Etica e politica per il mondo di domani"), combinando questa nuova economia al rinnovamento politico.

Parliamo di Europa

Percorrendo alcune strade di Festivaletteratura si arriverà a parlare di Europa. Giovedì 6 settembre in Piazza Castello, Yanis Varoufakis sarà graditissimo compagno di questo viaggio nelle politiche del continente che così bene conosce, anche per i loro lati negativi (evento 25, "Europa, sovranità e democrazia"). Negli anni della crisi è emersa un’Europa chiusa nel proprio essere economico, che ha inflitto una punizione alla Grecia per arginare la crisi del debito. Magari in questo modo Grecia ed Europa si sono salvate, ma al prezzo salato che stiamo pagando adesso: disaffezione verso l’Unione, odio verso Bruxelles, voglia di abbandonare l’Euro. Elementi che nacquero allora e sentimenti negativi che sono cresciuti in questi dieci anni fino a sfociare nella voglia di sovranismo che sta dilagando. Varoufakis fu uno dei protagonisti più discussi di quel periodo, con una visione talmente differente su come affrontare la crisi che lo portarono a dimettersi in contrasto con il proprio governo e con l’Unione, che mandò la famosa "Troika" per sistemare i conti.

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Sempre di Europa si parla con Robert Menasse e Luca Sofri presso l’Officina del Gas di vicolo Stretto (evento 187, "Il mondo si incontra a Bruxelles"). E più precisamente dei meccanismi burocratici di Bruxelles, meccanismi così odiati dai nazionalisti attuali che hanno fatto della burocrazia europea il nemico principale da abbattere. Ovviamente ci sono difetti ed imperfezioni in questo sistema, ma non si può pensare davvero ad un’Europa senza Unione. Solo così si potranno applicare quei correttivi, quei miglioramenti (come per esempio l’istituzione di una FBI federale o l’unificazione dei ministeri degli esteri in modo da avere una politica internazionale unitaria) che permetteranno nel medio periodo di arrivare ad una federazione vera di Stati europei. Se tutto non si disgregherà prima. E non torneranno i confini, che sono ancora una volta le radici delle grandi questioni del nostro tempo. Confini che diventano muri, che dividono quello che potrebbe essere il sogno di un’Europa unita. Confini comunque da conoscere, per riuscire magari a cancellarli. Approfondiranno il tema Tim Marshall e Carlo Annese domenica 9 settembre (evento 177, "Conoscere i confini").

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