Riscoprire la natura con Helen Macdonald
8 9 2022
Riscoprire la natura con Helen Macdonald

La curiosità per il mondo animale e vegetale e l'importanza per vivere il mondo senza superficialità

Nella cornice di Parcobaleno, Helen Macdonald si è riscoperta bambina. L’autrice, naturalista di fama mondiale, spiega come la possibilità di vivere la natura e poterla studiare in modo così accessibile riesca a farcela osservare con occhio diverso. È la curiosità, incentivata da un location simile, che l’ha spinta a scoprire ciò che l’occhio umano spesso ignora.

«Da bambina ero strana. Andavo in giro con uno pesantissimo binocolo a scoprire tutti gli animali che trovavo. Alcuni li portavo anche in casa o cercavo di tenerli vicino a me in camera da letto. Facevo impazzire i miei genitori, soprattutto quando tornavo con piccoli serpentelli». Questa passione si è trasformata in maniacale ricerca. «Scoprire sempre più cose, i nomi di ogni specie, mi consentiva di capire sempre meglio gli ecosistemi e la natura, e così cresceva anche la consapevolezza verso di essa».

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Quella consapevolezza che ci permette di vivere in sintonia con le specie animali che ci circondano, anche nel contesto urbano. Davide Aldi, ornitologo e veterinario di Parcobaleno, ha spesso sottolineato come manchi una coscienza comune, soprattutto in Italia, rispetto al trattamento di volatili e altre specie nel contesto urbano e naturalistico. «Spesso vengono fatte scelte che non rendono la vita semplice a molte specie. Se avessimo tutti un minimo di conoscenza naturalistica, tramite piccoli semplici accorgimenti, vivere in sintonia con esse sarebbe molto facile». La cultura e l’educazione diventano quindi strumento per capire il complesso mondo animale e vegetale, che purtroppo spesso non consideriamo.

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«Per renderci conto del sistema in cui viviamo è necessario attivarci al meglio per percepirlo. Spesso usiamo lo sguardo, ma solo utilizzando tutti e cinque i sensi possiamo capire meglio tutte le particolarità che ci circondano. Viviamo il nostro mondo solamente attraversandolo, ma mai ci accorgiamo che ne siamo parte».

Il pubblico assiste anche a una dimostrazione pratica, passeggiando per il Bosco Virgiliano con l’autrice che esamina il paesaggio scovando quelle particolarità che in apparenza sembrano essere elementi superficiali, ma che invece sono un piccolo ingranaggio che permette all’orologio di ruotare: il segnale di allarme degli uccelli che notano la presenza umana prima che l’uomo li trovi, la capillare rete sotterranea che fa comunicare il bosco di cui un fungo è solo un piccolo frutto, le complesse migrazioni dei volatili e la grande importanza nutritiva dell’edera, una sorta di supermercato per gli animali del bosco. Sono questi i dettagli che ogni giorno ci perdiamo anche girando per la nostra città: «Oggi ho notato come sia particolare il movimento della lucertola che si muove sotto il sole» dice la naturalista.

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«Dovremmo tutti sapere che il mondo è molto più di ciò che pensiamo o vediamo, perché solo conoscendo la natura possiamo rispettarla e vivere in rapporto con essa, cosa sempre più evidente in questo momento storico». Ed è proprio questa realtà ormai lontana dalla frenesia quotidiana che l’autrice affronta nel suo ultimo libro, Voli Vespertini. «In fondo, l’uomo spesso riversa sé stesso sui fenomeni naturali, richiamando la sua origine animale. La natura è parte integrante del nostro sistema, conoscerla ci rende consapevoli del mondo in cui viviamo».

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