Se i cittadini non sono tutti uguali
8 9 2016
Se i cittadini non sono tutti uguali

Domenico de Masi intervista Christiane Taubira

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«Il terrorismo non ama la bellezza e non ama il sorriso». Con queste parole Domenico De Masi introduce al pubblico il libro Il mondo cade a pezzi, noi siamo il mondo di Christiane Taubira, ex ministro della giustizia francese. Un titolo che è una provocazione, che l’autrice interpreta con una immensa positività.

Taubira ha la profonda certezza che gli esseri umani siano animati da una pulsione assoluta verso la vita, una “joie de vivre” che è la vera garanzia della sopravvivenza. Di fronte alle prove che la vita ci mette davanti, noi siamo dotati di uno slancio vitale verso la speranza e, soprattutto, verso la bellezza. Noi siamo circondati dalla bellezza, sostiene Taubira, ma non sempre ne siamo consapevoli, o meglio, ne siamo talmente pervasi ed abituati da non percepirne gli effetti positivi. Nel mondo di oggi è fondamentale renderci conto di questa bellezza e soprattutto condividerla. Apprezzare la bellezza in tutte le sue forme, dalla cultura alla letteratura all’arte, significa elevare l’attenzione a qualcosa di assoluto che non contempla la discriminazione tra gli individui.

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Il terrorismo non vuole la bellezza, non ama la bellezza. Il terrorismo ama la morte, l’odio, la violenza, l’orrore che sono l’opposto della bellezza. Il terrorismo, dice l’autrice, ci priva di ogni parola. E’ questa, dice Taubira, l’ indicibilité du terrorisme. Per lottare contro di esso bisogna riconquistare le parole, riscoprendo tutte le forme d’espressione culturale, artistica e letteraria che ci identifica come esseri umani. Bisogna, secondo l’autrice, prendere consapevolezza dello nostro “stato nel mondo”. Abbiamo una responsabilità: quella di essere vigilanti senza rinunciare a vivere. I governi non devono occupare le anime dei cittadini con l’ oppressione e con la sensazione dell’inevitabilità imminente del terrorismo. Se lo fanno, la società si sente costantemente minacciata e diventa malata. I regimi che la storia ha conosciuto vogliono la bruttura del mondo. Non dobbiamo ascoltarli. Oggi, molti leader del mondo non comprendono il mondo, ma non sanno di non capirlo. Christiane Taubira conclude dicendo che la responsabilità dei governi è quella di incoraggiare i cittadini alla vita, a ritrovare la forza, perché lo stato di tensione non esclude la gioia di vivere. Sottoscrivi quello che rende più chiaro, non quello che rende più scuro.

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