Trovare nei poeti e nei versi degli alleati per la vita
Ci sono incontri che nutrono l’intelletto e stimolano la ragione ed altri che parlano direttamente e senza filtri ad una parte di noi che spesso non riusciamo a definire a parole. In questi casi, i versi possono aiutare a fare ordine e il riconoscimento del proprio vissuto nelle parole dei poeti diventa terapeutico.
Nel Blurandevù con Mariangela Gualtieri si è da subito instaurato tra le magliette blu e la poeta (parola scelta da Mariangela Gualtieri per definirsi, perché con declinazione vicina ad asceta ed atleta) un clima di reciproca ammirazione, carico di emozioni. Il pubblico è stato immerso in un’atmosfera genuina, pura e sopratutto vera. Parlare di poesia, infatti, richiede che tutto intorno sia veritiero ed autentico, leggerla, non è tanto una questione di performance e pause forzatamente lunghe, ma è sentire il silenzio delle parole, lasciarle vivere nel preciso istante in cui le si pronuncia, essendo sempre presenti a se stessi e al pubblico, che ricambia l’autenticità con il silenzio. Infatti, tanto più le persone sono concentrate sulla poesia, tanto più terranno il respiro sospeso.
La stessa poesia può essere letta centinaia di volte e non essere mai la stessa, succede quando la si abita nel momento presente, rivivendo ogni volta le singole parole. Leggere i versi è come entrare in un paesaggio e, camminando, esplorare il nuovo ambiente soffermandosi solo sulle cose che in quel preciso momento ci emozionano. Mariangela Gualtieri invita i ragazzi a trovare il prima possibile i loro poeti e considerarli, assieme alla poesia, dei grandi alleati. A differenza della lingua ultimativa che ci circonda ogni giorno, infatti, la poesia splende e «ti mette le mani dentro dando da mangiare a qualcosa che non conosci», nutrendo così una dimensione di noi stessi che rimarrebbe altrimenti celata ed inesplorata. Imparare a memoria una poesia, in questo senso, diventa un mantra, una preghiera, capace di sostenere e venire in aiuto alle persone nel momento del bisogno.
Infine, rispondendo alle domande dei ragazzi del Blurandevù, Mariangela Gualtieri sottolinea l’importanza del silenzio e della solitudine. Riuscire a stare nel silenzio richiede un allenamento: lottare contro i propri mostri per poterci stare bene. Mentre la solitudine, nella sua declinazione positiva di dimensione in cui si è veramente se stessi, abbandonando i ruoli quotidiani di figli, partner, madri o padri, è qualcosa che deve essere attivamente ricercato per combattere la voce costante che ci chiama, tenendoci sempre fuori da noi stessi.