Settant'anni di storia Italiana
10 9 2016
Settant'anni di storia Italiana

Dalla fine della seconda guerra mondiale ai giorni nostri

In Italia negli ultimi settant'anni, sostiene Guido Crainz, non si sono susseguiti sette decenni, bensì tre mondi completamente diversi. Tre modi di pensare e sognare, tre stili di vita, tre società. Dall'Italia prevalentemente rurale che esce dalla seconda guerra mondiale, si passa all'Italia prevalentemente industriale, per giungere, a partire dalla fine degli anni Ottanta, all'Italia post-industriale, sempre più connessa. Ogni passaggio, ogni cambio di mondo non è stato indolore e ha portato con sé spaesamenti e vinti.

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Per riflettere sulla nostra storia e cercare di capire come siamo arrivati a questo punto, Crainz ha deciso di tratteggiare in un unico libro la storia della Repubblica negli ultimi settant'anni. Nel farlo, a differenza della maggioranza degli autori che si sono cimentati nella stessa impresa in passato, ha deciso di non limitarsi a esaminare i documenti politici e storici, prendendo invece in considerazione più fonti: dall'arte alla letteratura, dalla radio alla pubblicità.

Guardando a ritroso agli ultimi settant'anni, ci rendiamo conto che l'Italia non è sempre stata così, che siamo stati capaci di fare grandi cose: ricostruire un paese completamente devastato dalla guerra e con profonde differenze fra nord e sud.

Poi, gradualmente, tutto è cambiato. Quando? Forse un momento preciso non c'è, ma sicuramente gli anni Settanta e Ottanta sono stati decenni cruciali nel dar forma all'Italia che conosciamo oggi, con tutti i suoi problemi. Negli anni Settanta, con la crisi petrolifera, finisce l'età dell'oro che si protraeva fin dall'Ottocento: l'idea che le risorse e quindi il progresso fossero illimitati. Tutto è cambiato, l'ottimismo è finito, ma con questo non abbiamo fatto i conti. Nel decennio successivo comincia a formarsi il debito pubblico e il paese inizia a consumare oltre le proprie forse e a lasciare il costo da pagare alle generazioni successive. Se fino ad allora ogni generazione sapeva con sicurezza che sarebbe stata meglio della precedente, oggi non è più così.

Come andare avanti? Come ricominciare? L'autore lascia la risposta al pubblico, ma sottolinea che è necessario tornare a interrogarsi, a riflettere sulla crisi, recuperare la capacità di analisi critica e l'onestà intellettuale presenti in altre epoche storiche e ora quasi scomparse.


Qui l'intervista a Guido Crainz realizzata dalla Redazione di Festivaletteratura:

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Festivaletteratura