Sii come sei, sii ribelle
6 9 2017
Sii come sei, sii ribelle

Francesca Cavallo e Elena Favilli raccontano le bambine ribelli

La voce delle donne si riconferma potentissima: Chimamanda Ngozi Adichie, Yaa Gyasi, Jennifer Niven, Nina LaCour, Francesca Cavallo ed Elena Favilli sono alcuni degli illustri nomi che raccontano il femminismo nel mondo odierno.


Cosa significa essere una bambina ribelle?

Francesca Cavallo e Elena Favilli, autrici del fenomeno editoriale Storie della buonanotte per bambine ribelli, hanno provato a spiegarlo all'animato pubblico del loro evento al Cortile dell'Archivio di Stato, nel corso di un dialogo con Federico Taddia, conduttore televisivo, giornalista e autore italiano.

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Ribelle è una parola che ricorre molto nel romanzo delle due giovani scrittrici, è una parola scomoda, negativa, soprattutto quando si parla di donne. Ma Elena Favilli e Francesca Cavallo non sono facili da scoraggiare: sono donne che hanno sempre saputo lottare per realizzare i loro progetti.

Il successo del loro romanzo è affiancato a quello di Timbuktu Labs, la start up che sono riuscite ad avviare grazie al crowdfunding, e che ha portato alla nascita di Timbuktu magazine, la prima rivista dedicata interamente ai bambini e volta a fargli conoscere, attraverso un pizzico di immaginazione, il mondo che li circonda.

«i bambini non sono i cittadini del futuro,» come ha dichiarato Francesca Cavallo, «sono i cittadini del presente. Solo coltivando la loro curiosità fin da piccoli da grandi nutriranno un interesse verso il mondo in cui vivono».

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Tutti i giovani devono essere ribelli, senza distinzione di sesso, solo così si possono eliminare gli stereotipi di genere radicati nella nostra società. Stereotipi che colpiscono soprattutto le adolescenti, le bambine, anche attraverso le fiabe classiche tramandate di generazione in generazione, che alimentano il cosiddetto curriculum nascosto.

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La sfida più grande per Storie della buonanotte per bambine ribelli era proprio quello di creare le basi a fiabe in cui le protagoniste non fossero perfette principesse in attesa di essere salvate, ma donne uniche che hanno preso in mano il loro destino.

La modella Alek Wek, la ciclista Alfonsina Strada o la regina Hatshepsut sono solo alcuni esempi delle 100 straordinarie donne presenti nel romanzo che testimoniano alle giovani donne tutte le forme in cui la natura esprime la femminilità. Sono donne come noi, che probabilmente hanno vissuto vite simili alla nostra e che ogni giorno lottano per affermare le proprie passioni, la propria identità e, soprattutto, i propri sogni, insomma, tutte noi possiamo essere bambine ribelli.

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Se volete scoprirne di più ecco a voi l'intervista realizzata dai Volontari di Festivaletteratura alle due autrici

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Per approfondire queste storie potete leggere gli articoli relativi agli eventi 15, 102 e 207.

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